Dal 5 al 7 giugno, al teatro Palladium di Roma, si terrà la terza edizione del Cinedeaf, il Festival internazionale del cinema sordo che quest’anno avrà come madrina l’attrice Valeria Golino e come testimonial lo Chef Rubio, che per l’occasione ha realizzato una videoricetta in Lingua dei Segni degli spaghetti cacio e pepe. La “settima arte”, come venne definito il cinema dal critico Ricciotto Canudo nel lontano 1921, ben si presta alla comunicazione con persone con deficit dell’udito, poiché è composto principalmente – o esclusivamente – da immagini. L’assenza del suono, come avveniva per i film muti degli anni ’20, nulla toglie alle potenzialità dello strumento. “C’è uno stereotipo delle persone sorde duro a morire – ha spiegato Ivano Spano, Commissario straordinario dell’Istituto Italiano per i Sordi – che le dipinge come persone disabili mentali. Con il Festival vogliamo dare visibilità alla cultura e alle competenze di queste persone”.
Organizzato dall’Istituto Statale per i sordi di Roma e patrocinato da Ministero degli esteri, Mibact, Regione Lazio, Rai, Ente Sordi e Comune di Roma e della Comunità radiotelevisiva italofona, il Cinedeaf 2015 vede quaranta pellicole in concorso – tra lungometraggi e cortometraggi, documentari, fiction e un’apposita sezione per le scuole – provenienti da tanti Paesi tra cui Usa e Cina, più due eventi speciali: la proiezione dell’ucraino “The tribe”, film-rivelazione alla Semaine de la critique a Cannes nel 2014, con la presenza in sala della giovane protagonista sorda Yana Navikova; e il film “No ordinary hero – The Super deafy movie” realizzato dal regista sordo Troy Kotsur e che vede protagonista Marlee Matlin, l’attrice statunitense che vinse l’Oscar per la sua interpretazione di “Figli di un dio minore” e John Maucere, primo attore sordo a entrare a far parte del talent Show program di Tom Hanks per la Abc.
Madrina di questa edizione del Festival è l’attrice Valeria Golino, che si è avvicinata al mondo dei sordi grazie al film “Per amor vostro” di Giuseppe Gaudino, che uscirà nei prossimi mesi e dove interpreta la madre di un ragazzo sordo. Per farlo ha dovuto imparare la Lingua dei segni: “Non è affatto facile apprendere la Lis – ha spiegato oggi, nel corso della presentazione alla stampa del Cinedeaf – ci vogliono anni per conoscerla veramente. Noi attori dovremmo impararla nelle scuole di recitazione perché è un modo potente di esprimere interiorità”.
La Lis (che ha ottenuto pochi giorni fa il riconoscimento da parte della Regione Lazio dopo Sicilia, Piemonte e Abruzzo) non è ancora riconosciuta come lingua a livello nazionale. Un gap che va colmato secondo la vicepresidente del Senato, Linda Lanzillotta, che ha sottolineato la necessità di una “piena cittadinanza delle persone sorde” che hanno “diritto all’accesso alla cultura ma anche alla produzione di cultura” e ha auspicato che nel prossimo bilancio dello Stato “si possano restituire ai sordi le risorse che negli anni scorsi sono state allocate su altre disabilità”.