Per una persona sorda conversare al telefono come chiunque altro è stato, finora, un sogno irrealizzabile, al limite della fantascienza. Ma le cose stanno per cambiare. Da quest’estate, verrà commercializzata un’applicazione in grado di aiutare le circa 70 milioni di persone non udenti nel mondo. RogerVoice – questo il nome dell’app – è composta da un software che permette di trasformare le conversazioni orali in parole scritte. Grazie a dei sottotitoli, le persone con handicap all’udito potranno parlare con i propri cari o ricevere una telefonata di lavoro senza l’ausilio di un’interprete della lingua dei segni che “traduca” il messaggio.
La rivoluzionari applicazione è stata creata dal trentenne Oliver Jeannel. L’uomo, sordo dalla nascita, ha lavorato per otto anni nel campo delle telecomunicazioni in Francia per la Telecom France. Una volta tornato negli Stati Uniti, ha deciso di mettersi in proprio e così in pochi mesi, insieme a un suo caro amico, ha creato una bozza del progetto e ha dato vita al primo prototipo dell’app. La scelta del nome si è ispirata ai vecchi film di guerra americani in cui i piloti di aerei dicevano “Roger that!” che significa “ricevuto”. “Penso che questo riassuma lo spirito del nostro progetto – racconta Jeannel in un’intervista sulla rivista statunitense di economia e finanza Forbes –. L’obiettivo è di garantire la possibilità a tutti di poter comunicare”.
Per ora sono ancora poche le lingue che sono state inserite all’interno del software. Ma, assicurano i creatori, che entro l’estate riusciranno a lanciare la versione definitiva sul mercato permettendo così a tutti i possessori di uno smartphone di poterla scaricare. Per questo i due colleghi hanno lanciato una campagna di crowdfunding “Kickstarter” per chiedere un aiuto alla rete e poter così completare questa rivoluzionaria app che permetterebbe l’so dello smartphone a quanti, finora, non potevano neppure sognare di riuscirci.