Il parlamento iraniano ha approvato un articolo della legge finanziaria che tassa i redditi delle principali fondazioni religiose e delle società legate alle forze armate. Lo annuncia l’agenzia ufficiale Irna. È la prima volta che accade un fatto simile in Iran. Il sistema fiscale del Paese è storicamente caratterizzato dal fondamentale ruolo giocato dal settore petrolifero nel budget statale e dalla presenza di un ampio settore di economia sommersa che non produce entrate fiscali. Al fine di aumentare il gettito dato dalle imposte, negli ultimi anni sono state fatte alcune riforme tributarie che hanno tentato di mettere maggior ordine in un sistema di tassazione generalmente poco efficiente.
La nuova manovra economica è la risposta concreta alla caduta del prezzo del greggio del giugno scorso. Con tale iniziativa il governo iraniano conta di aumentare una parte di imposte e di tasse nella finanziaria per il prossimo anno fiscale – dal 21 marzo 2015 al 20 marzo 2016 – e di ridurre quelle dei redditi petroliferi per dare maggior ossigeno al settore. Il prezzo del petrolio è infatti sceso di oltre il 40 per cento da giugno 2014, quando era di 115 dollari a barile. Questo crollo è avvenuto dopo cinque anni di stabilità nei prezzi dell’oro nero e ha causato gravi ripercussioni economiche nel Paese che, con la nuova legge, tenta ora di dare nuova linfa alla società.