Alla base della vita, comparsa sul pianeta tra i 4,4 miliardi e i 2,7 miliardi di anni fa, ci sarebbe un mix di meteoriti e acqua. Lo suggerisce l’esperimento coordinato dai ricercatori italiani Raffaele Saladino ed Ernesto di Mauro, dell’università della Tuscia a Viterbo, e pubblicato sulla rivista Scientific Reports. La ricerca è stata condotta in collaborazione con l’Istituto di Scienze dello Spazio di Barcellona. “Abbiamo ricostruito uno scenario plausibile nel quale sono potute avvenire le iniziali reazioni chimiche alla base della vita e per la prima volta abbiamo definito il ruolo cruciale dell’acqua”, ha raccontato Saladino in una intervista all’Ansa.
“L’acqua – ha aggiunto il ricercatore – è fondamentale per la cellula, ma finora si pensava che non lo fosse per le reazioni che ne hanno generato i mattoni della vita”. Tra i vari tipi di acqua studiati, la più attiva è stata quella delle sorgenti idrotermali, suggerendo “la possibilità che la vita non sia iniziata in ambiente marino, come finora generalmente ritenuto, ma in un ambiente vulcanico e termale”. “In modo del tutto inatteso – ha spiegato l’esperto – abbiamo visto che l’acqua, invece di inibire le reazioni, ne ha stimolato l’efficienza e arricchito il ventaglio di composti ottenuti, dimostrandosi un componente essenziale della vita fin dalle sue prime origini molecolari”.
Per raggiungere tali risultati, i ricercatori hanno fatto reagire un composto chimico chiamato formammide – l’ammide dell’acido formico, sintetizzato per reazione diretta tra ammoniaca ed ossido di carbonio, molto abbondante nella nostra galassia – con alcuni dei meteoriti più antichi (i condriti, cioè dei meteoriti rocciosi dotati della stessa composizione dei piccoli corpi freddi che si formarono nel sistema solare primordiale) con l’acqua (nelle stesse percentuali presenti nei meteoriti), a temperature di 140 gradi, che corrispondono sia a quelle delle sorgenti geotermiche della Terra sia a quelle presenti nei meteoriti. Tra i composti ottenuti da questo mix, vi sono i precursori del materiale genetico (basi nucleiche), i mattoni delle proteine (amminoacidi) e i componenti del metabolismo energetico (acidi carbossilici).
L’interrogativo su come si originò la vita sulla Terra si pose in seguito allo sviluppo della teoria della evoluzione per selezione naturale, elaborata da C.R. Darwin nel 1858, la quale suggeriva che tutte le forme di vita fossero legate da relazioni di discendenza comune da un unico progenitore, estremamente “semplice” dal punto di vista biologico. Il problema era capire come si originò questa semplice forma primordiale, presumibilmente una cellula molto simile agli attuali procarioti, contenente l’informazione genetica, conservata negli acidi nucleici, oltre a proteine e altre biomolecole indispensabili alla sopravvivenza e alla riproduzione.
Il gruppo di ricerca italiano ha evidenziato come i meteoriti siano le ‘fabbriche’ dei mattoni della vita, dimostrando in laboratorio che le reazioni sono possibili aggiungendo l’acqua: ora il ‘kit’ dei mattoni della vita, ha osservato Saladino, “è quindi praticamente completo”.