Gli effetti della riforma della responsabilitĆ civile dei giudici andranno “attentamente valutati”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando ieri al Quirinale i magistrati ordinari in tirocinio. “Le recenti modifiche alla legge Vassalli hanno mantenuto il principio della responsabilitĆ indiretta del magistrato – ha spiegato il capo dello Stato – e collegato la piĆ¹ stringente disciplina della rivalsa statuale alla riferibilitĆ a condotte soggettivamente qualificate in termini di dolo o negligenza inescusabile. Ovviamente, come ha precisato lo stesso ministro della Giustizia, andranno attentamente valutati gli effetti concreti dell’applicazione della nuova legge”.
All’incontro erano presenti le massime cariche della Gistizia: il Guardasigilli, Andrea Orlando, il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini e il primo presidente della Corte di cassazione, Giorgio Santacroce. Mattarella ha invitato i giovani giudici a “seguire il modello di magistrato ispirato all’attuazione dei valori etici ordinamentali ” in modo da “affrontare, con serenitĆ , i compiti che vi aspettano e a non lasciarvi condizionare dal timore di subire le conseguenze di eventuali azioni di responsabilitĆ , nella consapevolezza di essere soggetti, nell’applicazione delle vostre funzioni, unicamente alla legge”. Mattarella ha sottolineato poi che “il magistrato, attraverso l’attivitĆ di interpretazione delle norme, diviene anche artefice del ‘diritto vivente’; il che comporta necessariamente l’assunzione di una responsabilitĆ maggiore rispetto al modello di giudice ‘bocca della legge'”.
Il Presidente ha evidenziato che “il principio fondamentale recepito dalla nostra Costituzione ĆØ quello della autonomia ed indipendenza della magistratura, condizione essenziale ed irrinunciabile per un ordinamento autenticamente democratico. Tale garanzia, da tutelare pienamente esige che ogni magistrato, nell’esercizio delle sue funzioni, siano esse giudicanti o requirenti, osservi, scrupolosamente, i doveri indicati dall’articolo 1 del decreto legislativo n. 109 del 2006: imparzialitĆ , correttezza, diligenza, laboriositĆ , riserbo, equilibrio, rispetto della dignitĆ della persona. Consentitemi – ha evidenziato – di sottolineare in particolare quest’ultimo, elemento essenziale della cittadinanza”.
Mattarella ha chiarito che l’attivitĆ giurisdizionale ĆØ oggi resa ancor piĆ¹ impegnativa da un quadro giuridico straordinariamente variegato. Anche perchĆ© “allo Stato nazionale si affiancano sempre di piĆ¹ la normativa sovranazionale e i principi fondamentali dettati dalle varie Carte dei diritti. Ne conseguono complesse dinamiche di interazione giurisprudenziale, dovute al frequente confronto con le pronunce delle Corti europee”. Il presidente della Repubblica ha poi sottolineato la domanda sempre maggiore di giustizia e “le aspettative sempre piĆ¹ esigenti dei cittadini che, in una societĆ in rapido mutamento, afflitta da difficoltĆ economiche e percorsa da ansie e da crescenti diffidenze, si rivolgono alla funzione giustizia con fiducia accresciuta, attendendosi spesso piĆ¹ di quanto normalmente richiesto a chi ĆØ investito di altre funzioni pubbliche”. Una nota Matterella l’ha riservata ancora una volta alla corruzione: “Non sarĆ mai abbastanza sottolineata la alterazione grave che deriva alla vita pubblica, al sistema delle imprese, al soddisfacimento dei bisogni della comunitĆ , dal dirottamento fraudolento di risorse verso il mondo parallelo della corruzione”.