Da mercoledì 4 febbraio inizia a Bologna un innovativo progetto per combattere l’infarto. 15 taxi del capoluogo emiliano saranno dotati di defibrillatori a bordo. In caso di chiamata al 118 per un arresto cardiaco viene allertata automaticamente anche la centrale Cotabo – la cooperativa dei tassisti bolognesi – che individua subito il mezzo più vicino dotato di defibrillatore. L’unico requisito è che sia un luogo pubblico. Se un taxi è nelle condizioni di arrivare prima dell’ambulanza – che verrà comunque inviata sul posto – allora potrebbe essere l’autista a prestare il primo soccorso per il codice blu.
“Se la cosa dovesse funzionare perché non ampliarla?” ha auspicato il presidente Cotabo Riccardo Carboni durante la presentazione del progetto avvenuta mercoledì al Comune di Bologna. “La nostra speranza è di salvare una vita”, confida.
Pronto blu è il progetto che dal 2001 a oggi ha permesso l’installazione di 241 defibrillatori tra centri commerciali, scuole e impianti sportivi bolognesi; inoltre, sono stati 1.500 i soccorritori non professionali addestrati a intervenire al bisogno. In questi 14 anni, sono state ben undici le persone salvate da semplici cittadini. “L’obiettivo – spiega Giovanni Gordini, direttore del dipartimento di Emergenza dell’Ausl bolognese – è ridurre drasticamente il tempo in cui il paziente rimane in arresto cardiaco. Ogni minuto che passa – spiega – le probabilità di sopravvivenza calano del 10%”. Minuti preziosi che, grazie a tanti volontari equipaggiati con un defibrillatore – del costo di soli 2 mila euro – possono fare la differenza tra la vita e la morte.