Essere sprovvisti di un’adeguata previdenza sociale e ricevere, lo stesso, un’assistenza medica domestica: un’utopia? In Messico non è così, e già da diverso tempo, grazie ai programmi di prestazioni sanitarie “Medico en tu casa” e “Cunas CDMX”, messi in atto dal governo centrale allo scopo di fornire cure mediche preventive per adulti e bambini in condizioni di disagio sociale, direttamente nelle loro abitazioni. Un’iniziativa che, finora, ha avuto una forte incidenza sulla popolazione messicana meno abbiente, sia dal punto di vista della prevenzione che della cura. Ora, grazie a un accordo di collaborazione siglato tra Miguel Angel Mancera, capo del governo di Città del Messico, e Miguel Mayo, ministro della salute di Panama, il servizio medico domiciliare sarà presto disponibile anche nel piccolo Stato dell’America centrale.
Una vera e propria svolta, dal punto di vista sanitario, per la Nazione istmica, nota a livello mondiale per la realizzazione, nel 1914, del Canale tra Atlantico e Pacifico. L’applicazione dei due progetti messicani potrebbe significare un sensibile miglioramento sia nelle prestazioni assistenziali che negli esiti delle cure applicate. Come spiegato dallo stesso ministro panamense, “l’obiettivo raggiunto è molto importante, e ringraziamo il governo di Città del Messico per aver condiviso con noi questa strategia”. Sul territorio messicano, il programma governativo “Medico en tu casa” ha infatti consentito una visita medica a quasi 3 milioni di famiglie, così come l’assistenza di 28.345 donne incinte e di altre 259.600 persone in condizioni di vulnerabilità.
Tra i numerosi obiettivi facenti parte del nuovo programma adottato dal ministero della salute panamense, uno spazio rilevante è riservato proprio alle cosiddette “morti bianche”: di conseguenza, una particolare attenzione viene destinata alle donne in stato di attesa, impossibilitate a usufruire di un regolare monitoraggio. Come spiegato dallo stesso Mancera, “una delle priorità risiede nell’identificazione di gravidanze ad alto rischio, allo scopo di prevenire complicazioni e scongiurare il rischio di morte per madri e bambini”. In particolare, sarà il progetto “Cunas Cdmx” a intervenire sulla questione, sensibilizzando la popolazione interessata attraverso la consegna di materiale sia informativo (una carta esplicativa sui bambini da 0 a 6 anni) che di uso corrente per il neonato.
L’accordo tra le parti è stato suggellato con enorme soddisfazione da parte di entrambe: gli ottimi risultati ottenuti dalle due iniziative sul suolo degli “Estados Unidos”, fanno ben sperare anche per le sorti future di Panama e della sua meno fortunata fetta di popolazione, più che mai bisognosa di un’adeguata programmazione medico-assistenziale.