Egregio direttore,
mi riferisco all’articolo di Claudio Currelli, Sostituto Procuratore di Pistoia, in merito a quanto in oggetto, per esprimere la mia meraviglia come sia per il processo dell’Eternit, sia per i recenti provvedimenti varati dal Governo in merito alle vicende della “Cupola” romana, non ho sentito nessuno, o comunque pochissimi, lamentare la lentezza dei procedimenti penali (per non parlare di quelli civili!). Nessuno si è posto il problema di una persona, ingiustamente accusata, che dovrebbe rimanere sotto indagine chissà quanto per veder riconosciuta la propria estraneità ai fatti imputati e quindi la propria innocenza. E così pure il problema della società per vedere condannato un vero mascalzone!
Ho letto proprio oggi di un importante politico Usa già processato e condannato per un reato di corruzione per il quale era stato denunciato 6 o 10 mesi fa (non ricordo bene, ma senz’altro non prima); e dire che non sono un grande estimatore della cultura Usa! Credo, però che sia giunta l’ora di mettere mano al vero problema, del quale, confesso, non so indicare le cause, in quanto non esperto del settore, ma gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.
La saluto cordialmente.
Antonio Scalera