Il premio Nobel per l’Economia del 2015 è stato assegnato allo scozzese Angus Deaton, per i suoi studi su consumi, povertà e welfare. “Collegando scelte individuali dettagliate e risultati aggregati la sua riceca ha contribuito a trasformare i campi della microeconomia, macroeconomia ed economia dello sviluppo – si legge nelle motivazioni della Royal Academy di Svezia – Per progettare una politica economica che promuova il benessere e riduca la povertà dobbiamo prima capire le scelte dei consumatori individuali. Più di chiunque altro, Deaton ha migliorato questa comprensione”.
Nato a Edimburgo, in Scozia, dal 1983 lo studioso insegna Economia e affari internazionali presso l’università di Princeton, negli Stati Uniti d’America. I suoi studi sono stati preferiti agli altri dalla Banca Centrale di Svezia (Sveriges Riksbank), che si occupa dell’assegnazione del premio dal 1969, in particolare per il suo “Almost Ideal Demand System “: un modello, utilizzato ancora oggi, che permette di stimare in maniera accurata come la domanda per ogni bene vari in base all’andamento dei prezzi generali e del reddito dei singoli individui.
Tra i suoi contributi più importanti alle scienze economiche c’è la formulazione del cosiddetto “Paradosso di Deaton”, secondo il quale le diseguaglianze e la povertà sono una parte essenziale per la crescita e lo sviluppo di una Nazione. Nel 2009 l’economista ha anche stabilito come il “limite della felicità”, la soglia di reddito oltre la quale i consumi si “standardizzano”, si aggira intorno ai 75.000 dollari.