Un milione e mezzo di bambini immunizzati dalla Poliomielite: da 26 anni, la campagna dell’Unicef protegge i minori dal rischio di contrarre la malattia. Senza questo intervento, 10 milioni di persone in più, nel mondo, avrebbero sofferto a causa delle terribili conseguenze del virus, come ad esempio la paralisi.
In occasione del World Polio Day – la Giornata mondiale contro la poliomielite, Unicef ha voluto ricordare quanto sia prezioso il lavoro dei volontari: grazie alla somministrazione di dosi di vitamina A, azione che viene condotta abitualmente nel corso delle sessioni di vaccinazione anti-polio, potrebbero essere salvate ancora tantissime vite. Il numero dei casi di poliomielite, infatti, è crollato negli ultimi anni: dai 350 mila casi del 1988 si è passati a 416 casi nel 2013. Nel corso di quest’anno, spiegano i volontari, i casi registrati finora sono stati appena 243: un calo straordinario, oltre il 99% in meno rispetto al 2013.
Quasi tutti gli Stati al mondo hanno eliminato il virus all’interno dei propri confini nazionali: restano ancora Afghanistan, Nigeria e Pakistan, Paesi in cui, durante i 26 anni di campagna, sono stati domanti diversi focolai di infezione. “Nel 1988 – ricorda il Direttore dell’Unicef, Anthony Lake – la polio era la prima causa di disabilità infantile. Da allora, liberando un paese dopo l’altro, una generazione di bambini è cresciuta senza più lo spettro della malattia. Possiamo conseguire i nostri obiettivi più audaci e ambiziosi, per l’infanzia. E se possiamo farlo, dobbiamo farlo”.
In Nigeria, quest’anno, ci sono stati solo 6 casi, rispetto ai 49 del 2013: l’Afghanistan, invece, ha ridotto a livelli molto bassi i tassi di contagio, nella maggiore parte dei casi provenienti dal Pakistan. Con 206 casi registrati quest’anno, il Pakistan è il maggiore serbatoio di poliovirus al mondo.