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Più studi, meglio invecchi

Piegare costantemente la testa sui libri può provocare qualche fastidio alla cervicale, ma nel lungo periodo suscita giovamento alla salute, oltre che alla cultura personale. Lo testimonia una ricerca dell’Università di Berkeley in California, pubblicata su Plos One.

Studiando di più, si invecchia meglio

Secondo i ricercatori statunitensi, livelli di educazione superiori sono collegati a migliori capacità cognitive in età avanzata. Pertanto, studiando di più, si invecchia meglio. Una maggiore istruzione rallenterebbe infatti il declino cognitivo associato al tempo che passa. Tecnicamente, ne guadagnerebbe la plasticità cerebrale.

Lo studio grazie a un programma di allenamento cerebrale

Gli studiosi dell’Università di Berkeley hanno esaminato le prestazioni di circa 196mila internauti abbonati a Lumosity, un programma di allenamento cerebrale che promette di stimolare il cervello. Essi non esitano a definire lo studio come il più ampio condotto finora per valutare gli effetti cognitivi delle esperienze educazionali sulle prestazioni passate e future. Più precisamente, i giovamenti riguarderebbero l’ambito del ragionamento e della velocità dell’elaborazione.

Secondo gli autori, i risultati dovrebbero essere presi in considerazione da psicologi, sociologi, neuroscienziati, ricercatori del settore dell’educazione e decisori politici.

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