“Vogliamo rendere impossibile la creazione e l’utilizzo in seno all’Unione europea di società schermo, vietando anche l’uso di quelle create al di fuori dell’Ue” sostiene Chantal Cutajar, presidente dell’Osservatorio cittadino per la trasparenza finanziaria internazionale (Octfi). Da qui l’idea di cotituire un comitato, alla cui guida in Italia c’è il Dott. Cutajar, e lanciare una raccolta di firme europea per chiedere all’Ue una nuova legge che contrasti il fenomeno del riciclaggio e dell’ evasione fiscale. In particolare impedire le “società schermo”, quelle società i cui amministratori e soci sono dei semplici prestanome, degli schermi, che nascondo i reali beneficiari. Questa mancanza di trasparenza è tipica di molte società offshore, con sede in Paesi a fiscalità agevolata. È anche così che flussi di denaro illegale riescono a rientrare nel circuito legale, con danni economici per tutti gli altri.
L’iniziativa, il cui slogan è “Per un’Europa più giusta, neutralizziamo le società schermo”, vuole arrivare ad una legge valida in tutti i Paesi Ue che imponga il principio della trasparenza societaria. L’obbiettivo è raggiungere un milione di adesioni entro fine ottobre 2015, di cui almeno 55mila in Italia, per poi chiedere alla Commissione europea di presentare all’Europarlamento e al Consiglio una proposta legislativa che limiti il fenomeno delle società intestate a prestanome. L’iniziativa può essere sostenuta aderendo alla petizione sul sito: http://octfi.org/transparencyforall/IT/Accueil.php
Cutajar sottolinea ancora un altro punto: l’assenza di trasparenza consente di rimettere in un circuito di legalità i proventi di traffici gestiti dalle organizzazioni criminali che minano l’integrità stessa dell’uomo, quali la tratta di esseri umani e di organi. “Rendere illegali le società schermo -ha aggiunto -, oltre a consentire l’identificazione dei veri beneficiari di qualsiasi società, consentirebbe alle autorità, una volta scoperti i vertici di un’organizzazione criminale, di recuperare e confiscare con più facilità i loro beni, ottenuti grazie a traffici illeciti”.
Sotto accusa è soprattutto l’uso che viene spesso fatto delle società offshore, destinate a utilizzatori che non realizzano affari all’interno dello Stato che le ospita. “In questo senso – spiega ancora Cutajar – i paesi dell’unione in cui è possibile creare società schermo sono Romania, Gibilterra, Lituania, Polonia, Regno Unito, Cipro, Lussemburgo, Malta, Repubblica Ceca, Irlanda, Paesi Bassi e Lettonia”.