Per i medici la sedentarietà è il male del ventunesimo secolo

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L’Italia è un Paese di pigroni. A lanciare l’allarme è niente meno che la Federazione Medico Sportiva Italiana (Fmsi) dagli scranni del XXXIV Congresso Nazionale Fmsi intitolato “Sedentarietà: una nuova patologia”, che si svolge a Catania dal 23 al 26 ottobre. Il Bel Paese rientra nella top20 delle Nazioni più pigre al mondo. Siamo 17esimi, con un indice di inattività del 54,7%. La media mondiale si ferma al 31,1%. Addirittura quinti nell’Unione Europea, superati – se così si può dire – soltanto da Malta, Cipro, Serbia e Regno Unito. Secondo l’Istat nel 2013 sono stati censiti oltre 24 milioni di sedentari, pari a circa il 42% della popolazione totale. Per tale motivo la Fmsi – che riunisce oltre 1.500 medici – è intenzionata a richiedere al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di considerare il concetto dell’inattività fisica come vera e propria patologia includendola nel Servizio Sanitario Nazionale al pari dei disturbi cardiovascolari, del diabete, dei tumori.

Mens sana in corpore sano; lo sapevano anche gli antichi, ma oggi esiste la prova scientifica del famoso detto latino. Diversi studi hanno ormai dimostrato che la sedentarietà riduce la neuroplasticità e le dimensioni dell’ippocampo, zona del cervello fondamentale per regolare il movimento. L’attività fisica favorisce, al contrario, un effetto neuroprotettivo, con risultati di apprendimento migliorati soprattutto negli anziani, rallentando così il decadimento psico-fisico. Inquadrare la sedentarietà come una patologia vera e propria – sottolineano gli organizzatori del convegno – permetterà di sviluppare una capillare rete di iniziative volte all’informazione e alla prevenzione, consentendo di intervenire dal punto di vista dei costi socio-sanitari riducendone il carico totale. Muoversi di più, dunque, – scegliendo le scale al posto dell’ascensore o della bici al posto dell’auto – non solo per fare nuove conoscenze, ma anche per stare meglio nel breve e nel lungo periodo.

Milena Castigli: