Sono troppi i cinesi che ogni giorno si recano ad Hong Kong per acquistare oggetti di uso quotidiano per poi rivenderli in Cina. Proprio per questo Pechino – dopo mesi di proteste e tensioni nei villaggi di frontiera – ha deciso di dare un taglio nel numero delle visite consentite ai residenti cinesi.
E’ uno dei primi passi che il governo ha deciso di attuare per contrastare il fenomeno conosciuto negli ultimi anni come “commercio parallelo” o contrabbandieri, che compiono viaggi multipli attraverso la frontiera che ancora oggi separa la Cina da Hong Kong per acquistare sopratutto latte in polvere, carta igienica, shampoo e altri prodotti di uso quotidiano che nel territorio metropolitano cinese costano di più.
La misura colpirà soprattutto la città di Shenzhen, nella provincia meridionale di Guangdong che confina con la regione ad amministrazione speciale. I suoi abitanti potranno entrare ad Hong Kong solo una volta a settimana e fermarsi per un periodo massimo di sette giorni. Secondo le autorità di Hong Kong, solo nel 2014 sono circa 47 milioni i cinesi che hanno visitato la città Molti di loro comprano prodotti che poi rivendono nelle loro zone di residenza ad un prezzo molto più alto, anche se questo è illegale.
Il capo esecutivo di Hong Kong, Leung Chun-yin, ha definito l’entrata in vigore del provvedimento come “una mossa importante” per il governo cinese, frutto di quasi un anno di lavoro preparatorio; inoltre ha annunciato che le autorità della città semi-autonoma continueranno comunque a promuovere il turismo e l’interazione tra i suoi abitanti e i vicini cinesi.