Osman sopravvissuto all’Ebola grazie a Cri e Mezzaluna Rossa

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Osman Sesay è il secondo paziente affetto da Ebola conclamato che è stato ricoverato e curato nel nuovo centro gestito dalla Croce Rossa Internazionale e dalla Mezzaluna Rossa a Kenema, in Sierra Leone. Quando è entrato nella struttura, era in condizioni molto gravi ma oggi, dopo due settimane e dopo due test del sangue negativi, Osman è libero di lasciare il centro. Lui è il primo paziente sopravvissuto a ll’Ebola: “Non so come e perché ce l’ho fatta – dichiara alla stampa locale – ma sono felice di tornare a casa”.

Il 37enne non sa come è stato infettato e non ricorda neppure l’arrivo nell’ospedale della Croce rossa, dopo cinque ore di viaggio in macchina dalla sua città, Freetown. Quello che ricorda, è di essere stato avvicinato dallo staff della Croce rossa che indossava le tute protettive. “Avevo paura – racconta Osman – ma mi hanno rassicurato, hanno parlato con me, mi hanno dato le medicine e ho cominciato a sentirmi meglio”.

Ma non c’è solo questo. Osman per ora risulta immune al ceppo altamente contagioso di Ebola nello Zaire, anche se gli esperti non sono sicuri di quanto tempo questa condizione possa durare. In ogni caso l’uomo spera di poter tornare ancora nel centro. Ma stavolta come operatore sanitario: “Qui sono stato aiutato e curato – conclude – adesso vorrei aiutare le altre persone che vengono colpite da questa terribile malattia”. Sua moglie e i suoi due gemelli di tre mesi sono stati uccisi da Ebola, a Osman resta un figlio di 13 anni di cui prendersi cura. Sperando che nel frattempo sia sopravvissuto.

Luca La Mantia: