Resta poco tempo per riuscire a contenere l’aumento della temperatura globale entro i due gradi centigradi e scongiurare danni irreversibili al pianeta e al suo ecosistema. A lanciare l’allarme è l’Ipcc, il gruppo intergovernativo di esperti sul clima dell’Onu. Stando al rapporto presentato ieri a Copenaghen, la concentrazione di gas serra ha raggiunto il livello massimo degli ultimi 800 mila anni.
Per restare al di sotto della soglia di sicurezza e scendere a zero entro il 2100 servirebbe ridurre le emissioni globali dal 40% al 70%. L’influenza dell’uomo sul riscaldamento globale, si legge ancora nel rapporto, “è chiara e in aumento. Se non controlleremo queste incidenze i cambiamenti climatici aumenteranno il rischio di conseguenze gravi, generalizzate e irreversibili per gli esseri umani e gli ecosistemi”.
Tuttavia, rileva il presidente dell’Ipcc, Rajendra Kumar Pachauri, “abbiamo i mezzi per limitare i cambiamenti climatici ed esistono numerose soluzioni. Abbiamo bisogno soltanto di volontà”. “E’ possibile, a livello tecnico, passare ad un’economia a basso livello di carbone – gli fa eco il copresidente del gruppo di studio Onu, Youba Sokona – Ma quello che manca sono politiche e istituzioni appropriate per arrivarci. Più aspetteremo per prendere delle disposizioni più l’adattamento ai cambiamenti climatici e l’attenuazione di questi effetti costeranno caro”.