Ricorre oggi la Giornata mondiale per la libertà di stampa, celebrata per la prima volta nel 1993 dopo essere stata proclamata all’Assemblea generale dell’Onu. Il fine della manifestazione è quello di evidenziare l’importanza di questo diritto e ricordare ai governi i loro doveri per far rispettare l’articolo 19 della dichiarazione universale dei diritti umani e celebrare l’anniversario della dichiarazione di Windhoek, sui principi della stampa libera, emessi da giornalisti africani nel 1991.
L’Unesco ricorda questo evento conferendo il premio Unesco-Guillermo Cano World Press Freedom Prize a individui, organizzazioni o istituzioni che hanno dato un contributo evidente alla difesa e/o alla promozione della libertà di stampa ovunque nel mondo, specialmente quando essa è minacciata. Creato nel 1997, l’onorificenza è assegnata da una giuria indipendente di 14 giornalisti professionisti, e dagli stati membri dell’Unesco.
Il nome del premio è in onore di Guillermo Cano Isaza, giornalista colombiano che è stato ucciso davanti agli uffici del suo giornale il 17 dicembre 1986. Il Segretario-Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, e il Direttore Generale dell’Unesco, Irina Bokova, hanno più volte sottolineato l’importanza della libertà di stampa, quale valore “essenziale alla costruzione di una di una società libera e democratica”. Si tratta, dunque, di un diritto fondamentale, “prerequisito per la protezione e la promozione di tutti gli altri diritti umani”.