Si celebra oggi la Giornata mondiale contro il lavoro minorile, istituita nel 2002 dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) per portare l’attenzione globale su questo fenomeno e soprattutto sulle azioni e gli sforzi necessari per eliminarlo. Così in questa data, ogni anno si riuniscono i governi, le organizzazioni dei lavoratori, ma anche milioni di persone in tutto il mondo per mettere in luce la triste condizione di troppi minori costretti al lavoro e discutere insieme di ciò che si può fare per aiutarli.
Già ieri è stata tenuta una conferenza stampa da Corinne Vargha, capo del dipartimento dell’Ilo sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro, al Palais des Nations di Ginevra, per presentare il “Rapporto mondiale sul lavoro minorile 2015: aprire la strada al lavoro dignitoso per i giovani”, che esamina la doppia sfida dell’eliminazione del lavoro minorile e del lavoro dignitoso per i giovani.
“Quest’anno, la Giornata mondiale contro il lavoro minorile, pone l’accento sull’importanza dell’istruzione di qualità per lottare efficacemente”, afferma l’Ilo, che aggiunge l’importanza di “agire con urgenza. Infatti, secondo le più recenti stime mondiali, sono circa “120 milioni i minori tra i 5 e i 14 anni a essere coinvolti nel lavoro minorile”, informa l’Ilo, aggiungendo che il fenomeno colpisce ragazzi e ragazze nelle stesse proporzioni. Fra le principali cause della persistenza del fenomeno ci sono la poverà e la carenza di lavoro dignitoso per gli adulti, ma anche la carenza di protezione sociale e l’impossibilità di garantire a tutti i minori la frequenza scolastica fino all’età minima per l’impiego.
Di qui l’appello per “l’istruzione gratuita, obbligatoria e di qualità per tutti i minori”. Perché senza istruzione e qualifiche, una volta diventati adulti, “i minori che hanno lavorato avranno più probabilità di trovare un lavoro precario pagato poco, o di essere disoccupati”. Per questo, conclude l’Ilo, “infrangere questo circolo vizioso rappresenta una sfida mondiale nella quale è fondamentale il ruolo dell’istruzione.