“Posso dire che sappiamo da tempo che vi sono significative debolezze, sia nel settore pubblico sia in quello privato. I nostri sistemi sono molto vecchi. Occorre essere più aggressivi e più attenti di quanto non lo si sia stati finora, perché il problema non sparirà, ma è destinato ad accelerare”. E’ quanto ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, durante una conferenza stampa che si è tenuta al termine del G7 e dove il presidente a stelle e strisce ha rinnovato il suo invito al Congresso ad inasprire le norme per la sicurezza informatica.
E, proprio poche ore dopo il suo intervento, ancora una volta gli Stati Uniti sono finiti nel mirino di un gruppo di hacker che hanno attaccato il sito dell’esercito che è rimasto offline per diverso tempo. L’azione è stata rivendicata dal “Syrian Electronic Army”, che in un messaggio online ha criticato il governo americano definendolo “corrotto” e lo ha accusato di sostenere il terrorismo (anti-Assad) in Siria. Il Pentagono ha confermato l’intrusione, ma non ha confermato l’origine dell’attacco.
Non è la prima volta che l’esercito statunitense finisce nel mirino di pirati informatici, infatti, lo scorso gennaio hacker ritenuti vicino all’Isis avevano messo fuori uso gli account YouTube e Twitter del Us Central Command senza però rubare nessuna informazione. Ora a finire nel mirino dei terroristi informatici è la pagina web destinata al pubblico dell’esercito americano.