Il primo ministro della Nuova Zelanda, John Key, ha dichiarato che cambiare la bandiera del Paese è una questione di patriottismo e ha difeso la necessità di un nuovo drappo che rispecchi l’identità dei neozelandesi. “Per me la questione è costruire simboli più evidenti di patriottismo ed essere orgogliosi di quello che siamo. – ha affermato il primo ministro – Non si tratta di dire che dobbiamo in qualche modo divorziare dalla nostra storia come colonia britannica.”
Key, che cerca una bandiera che rappresenti meglio i suoi connazionali, ha anche ammesso le difficoltà legate a questo cambio. In un referendum infatti, la maggioranza preferisce rimanere fedeli alla bandiera già esistente piuttosto che cambiarla. Il governo della Nuova Zelanda però, ha approvato lo scorso ottobre il cambio di bandiera, e ci saranno due referendum per attraversare questo processo: il primo nel 2015 dove si deciderà tra tre o quattro disegni, mentre nella seconda consulta i cittadini dovranno decidere tra la proposta vincitrice e l’attuale vessillo.
Una delle promesse elettorali del primo ministro Key fu proprio quella di sostituire il drappo con il fine di cancellare il passato coloniale della nazione. Quello che propone Key è un colore di fondo nero con una foglie di felce argento, che è stato già incluso in vari simboli nazionali come lo scudo delle forze armate della Nuova Zelanda, in alcune monete e inoltre, è lo stemma della squadra di criquet e di rugby.
L’attuale bandiera neozelandese è di colore azzurro, nell’angolo superiore sinistro c’è la “Union Jack” del Regno Unito, che è una combinazione delle croci dei santi patroni di Inghilterra, Scozia e Irlanda del Nord. Inoltre ha quattro stelle rosse con i bordi bianchi che rappresentano la Croce del Sud. Però questa bandiera si confonde molto facilmente con quella dell’Australia, sempre di colore azzurro e include la Union Jack, ma si differenzia per il colore e il numero di stelle.