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Nonni a scuola di Web: gli insegnanti sono i nipoti

Le nuove generazioni sono i più avvezzi alla tecnologia. Spesso capita che siano proprio i più giovani a stimolare gli adulti, in particolare i nonni, ad avvicinarsi al mondo dell’informatica e di Internet. Come riporta il “Corriere della Sera”, secondo l’Istat, negli ultimi 5 anni gli over 65 che usano internet sono più che raddoppiati, passando dal 12,1% al 25,6%. Secondo l?Istituto Italiano di Statistica, chi si trova in difficoltà con l’uso delle piattaforme digitali sono soprattutto gli over 75. Ma niente paura, perché dal 2003 la Fondazione Mondo Digitale ha attivato progetti che coinvolgono nipoti e nonni per promuovere un’alfabetizzazione “digitale”.

“Nonni in Rete”

Da tre anni è attivo il progetto “Nonni in Rete”, sostenuto da Poste Italiane. L’obiettivo non è solo quello di  aiutare i nonni nell’utilizzo delle nuove tecnologie, ma anche quello di costruire un ponte tra nuove e vecchie generazioni. Spesso i più anziani guardano alla tecnologia e all’informatica con diffidenza: in molti casi hanno paura di essere truffati, altri non hanno il coraggio di chiedere aiuto a chi è competente per paura di ammettere la propria ignoranza. I più giovani, d’altro canto, spesso vengono da famiglie mononucleari o di origine straniera. Con questo progetto, dunque, molti ragazzi possono ritrovare quella figura famigliare che non hanno più o che è lontana da casa, quella del nonno.

Un progetto nazionale

L’iniziativa sta riscuotendo molto successo in Italia. Il progetto è attivo, infatti, nei principali capoluoghi di regione della penisola, da Catania a Reggio Calabria, fino a Milano e Aosta. I ragazzi delle scuole superiori coinvolti vengono dapprima formati dalla Fondazione: ogni giovane viene educato a essere un buon insegnante, capace di comprendere le esigenze dello scolaro-nonno. Gli anziani, grazie all’aiuto dei giovani imparano così, ad esempio, a chiamare i figli all’estero tramite Skype, o a pagare le bollette online per evitare la fila allo sportello, fino a comprare i biglietti dei treni con lo smartphone. A Genova, una ragazza ha “prestato” la sua vera nonna a una compagna di classe per lasciarle più libertà nell’apprendimento. Una ex insegnante, invece, si è ritrovata sui banchi di scuola, ed è stata felice di ritrovare il contatto con gli studenti.

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