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NON C’E’ PACE PER I MILITARI CADUTI

Nel centenario della Grande Guerra c’è chi disonora i nostri caduti, quelli più recenti, quelli delle missioni internazionali di pace, ai quali oggi doveva essere intitolato un Sacrario nella città di Caserta. E proprio il Comune campano, con leggerezza e pressapochismo, ha fatto slittare questo importante appuntamento. Funzionari e politici, troppo impegnati nella campagna elettorale per le Regionali, si sono dimenticati di organizzare l’evento al quale dovevano partecipare tutte le alte cariche delle Forze armate. Dal ministro ai capi di Stato maggiore. Ma nulla, tutto cancellato. Uno schiaffo ai caduti e ai loro familiari. Infatti proprio i parenti delle vittime, pur a conoscenza dell’iniziativa, non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Molti di loro non hanno ricevuto neppure una telefonata. Così oggi non ci sarà alcuna cerimonia e i nostri soldati morti in terre lontane per nome e conto della politica verranno ancora una volta dimenticati per piccole beghe di paese.

A sollevare la questione e a denunciare il malcostume di chi dimentica il sangue di tanti gli uomini in divisa è stato il tenente colonnello Gianfranco Paglia medaglia d’oro al valor militare, sopravvissuto alla battaglia del “Check Point Pasta” a Mogadiscio nel luglio del 1993. La sua è una denuncia a tutto campo ma anche un grido di dolore di chi da anni è in prima linea. “In tutt’Italia si stanno celebrando cerimonie in occasione del centenario della Grande Guerra, numerose le attività svolte nelle scuole, grazie ad un protocollo siglato tra Miur e Difesa, per far comprendere il significato delle missioni di pace ai giovani e in cosa si differenzia il soldato italiano. Mentre tutto questo accade in Italia e nel Casertano, non ultima la visita del ministro Roberta Pinotti che al Teatro Garibaldi ha incontrato gli studenti sammaritani in un convegno ‘Mai più trincee’, Caserta, città militare, oggi poteva essere protagonista di un grande evento: l’ inaugurazione del primo Sacrario Nazionale alla Memoria di tutti i Caduti nelle Missioni di Pace allocato all’Eremo di S. Vitaliano in Casola”.

Da nove anni il tenente colonnello Paglia sta seguendo l’iter per questo Sacrario. “Mi dispiace dire che la Città in cui vivo ed a cui sono legato profondamente ha perso l’occasione di essere protagonista assoluta in questa ricorrenza così importante – ha spiegato -. L’Italia è stata costruita sul sacrificio dei nostri giovani che hanno dato la vita per essa; dalla prima guerra mondiale alle ultime missioni di pace. I nostri militari sono coloro che si sono guadagnati il rispetto del mondo intero da Kindu in poi, sia per le loro straordinarie capacità professionali che per le doti umane. Caserta ė una delle città da cui partono puntualmente i soldati per difendere i più deboli delle Nazioni in cui sono impegnati. Proprio per questo è stata scelta come luogo per il Sacrario, che proprio oggi doveva essere inaugurato alla presenza del ministro Pinotti e dei Capi di Stato Maggiore delle quattro Forze Armate, ma soprattutto alla presenza dei familiari dei nostri caduti. Purtroppo oggi questo non avverrà, a causa delle gravissime mancanze nell’organizzazione dell’Amministrazione comunale di Caserta e del cerimoniale, che presi da interessi politici e personali, non hanno dedicato la giusta e meritata attenzione all’evento”.

Secondo Paglia “È impensabile trattare quest’evento che coinvolge i sentimenti profondi di coloro che hanno perso un marito, un figlio, un compagno, un fratello con insensibile superficialità dimenticandosi di invitare perfino alcuni di loro. Come cittadino e Servitore dello Stato ciò mi offende. Non si può pensare di affrontare tematiche così delicate, per giunta in una città dalla forte vocazione militare, senza avere rispetto di coloro che hanno donato la propria vita, onorando fino all’estremo sacrificio il giuramento reso alla Patria. Questo vuol dire non avere senso dello Stato e la memoria di ciò che ha reso grande e libera l’Italia. Il primo sacrario nazionale si inaugurerà non oggi ma a settembre, senza la partecipazione di chi ha dimostrato così tanto disinteresse. Da uomo e da soldato che ha condiviso la paura della morte ed il dolore della perdita degli amici non posso permettere un simile arrogante comportamento. Mi sono già scusato personalmente con i familiari e le autorità politiche e militari e farò tutto quanto è nelle mie possibilità per tenere fede alla parola data: Caserta avrà il suo Sacrario”.

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