Un accordo da 37 milioni di dollari quello siglato dal Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) e il governo del Nepal per finanziare un progetto a sostegno di centomila famiglie rurali che vivono nello zone maggiormente esposte ai rischi dei cambiamenti climatici. L’intesa è stata resa ufficiale dall’incontro a Roma tra il presidente dell’Ifad, Kanayo F. Nwanze e dal responsabile per il coordinamento della cooperazione economica internazionale del ministero delle Finanze nepalese, Madhu Kumar Marasini.
Il progetto prevede la concessione di due borse di studio, rispettivamente di 10 e 15 milioni di dollari ed infine un fondo di sovvenzione globale che possa essere da supporto ai piccoli agricoltori contro gli effetti negativi del territorio.
“L’obiettivo è quello di rafforzare in modo sostenibile le capacità di adattamento delle comunità e delle istituzioni per lottare meglio con il cambiamento climatico” ha dichiarato il country programme manager dell’Ifad. Nel corso di 6 anni di attività attraverso questa iniziativa si potrà affrontare le conseguenza che il mutare delle condizioni atmosferiche ha causato alla sicurezza alimentare e nutrizionale.
Il progetto verrà testato inizialmente su 6 regioni della zona centro occidentale del Nepal: Jajarkot, Kalikot, Dailekh, Salyan, Rolpa ed infine Rukum. L’80% della popolazione attiva è impegnata nell’agricoltura che rappresenta però solo un terzo del prodotto interno lordo del Paese. L’agenzia specializzata delle Nazioni Unite sono 30 anni che combatte la povertà rurale. Dal 1978 l’Ifad ha investito quasi 10 miliardi di dollari in prestiti a tassi agevolati e donazioni che hanno aiutato più di 300 milioni di uomini e donne che vivono in condizioni di precarietà assoluta.