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Nell’intestino il batterio che cura la sclerosi multipla

La lotta contro la sclerosi multipla potrebbe passare per un batterio presente nel nostro intestino. Lo rivelano i ricercatori della Mayo Clinic, insieme ai colleghi dell’università dell’Iowa, in uno studio pubblicato su Cell Reports.

Il “Brug”

Il batterio, che potrebbe essere utile anche contro altre malattie autoimmuni, è stato definito dagli autori dello studio ‘brug’, dall’unione delle parole inglesi ‘bug’ e ‘drug’, appunto batteri usati come farmaci.

L’esperimento sui topi

I campioni di flora intestinale sono stati prelevati da pazienti su un modello animale, topi fatti ammalare di sclerosi multipla. Delle tre specie di microbi analizzate, la Prevotella histicola è riuscita a sopprimere la malattia nei roditori. “Un risultato ancora preliminare – precisa Joseph Murray, gastroenterologo della Mayo Clinic – ma che spiana la strada ad altri studi. Se riusciamo a usare i batteri già presenti nel nostro organismo per trattare malattie che non riguardano solo l’intestino, potremmo essere entrati in una nuova era della medicina“. Una frontiera riassunta dal neologismo “brug”.

Un batterio che riduce le 10 infettive

Ciò che riesce a fare il batterio protagonista dello studio è di ridurre due tipi di cellule che alimentano l’infiammazione, mentre aumenta quelle del sistema immunitario: linfociti T, cellule dendritiche e macrofagi. Recenti studio sul microbioma dei pazienti con sclerosi multipla hanno mostrato l’assenza di questo microrganismo.

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