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Nei video dei jihadisti tanti trucchi cinematografici

L’Isis sta vincendo la campagna di disinformazione. I media occidentali, ma soprattutto quelli italiani, stanno cadendo nella trappola dell’Isis e dei suoi video terrorizzanti. La tv americana Fox ha fatto analizzare il video dell’esecuzione dei copti in Libia ad alcuni esperti: la loro conclusione è che è stato manipolato usando tecniche ben note ma il “regista” ha commesso degli errori. A giudizio di Veryan Khan, responsabile del Terrorism Research & Analysis Consortium (Trac), la prima anomalia riguarda il presunto boia, il terrorista che si esprime in inglese. E’ troppo grande rispetto alla sfondo e anche la sua testa non è proporzionata. Stessa caso per i jihadisti alle spalle delle vittime: è come se fossero alti 2 metri. Gli aguzzini, in pratica, erano dei giganti e gli ostaggi dei nani.

Poi c’è il rumore del mare in sottofondo, una colonna sonora conosciuta e usata in molti filmati. E sarebbe falso anche il sangue che tinge di rosso l’acqua nella scena finale. Ne è convinta un’altra esperta, Mary Lambert, secondo la quale è stato realizzato con l’aiuto di un computer. E secondo gli analisti di Trac chi ha montato il filmato non ha tenuto conto che il sangue che sgorga da una ferita ha un colore molto più scuro di quello visto nella fase dello sgozzamento. Insomma, si tratterebbe di effetti speciali. Fiction e realtà in un mix perfetto per metterci paura e spingervi a reazioni impulsive.

L’Italia si vanta si aver sconfitto il terrorismo brigatista anche censurandone la propaganda. È vero che oggi con internet questo sia più difficile ma evitare nei media ufficiali, tv e.giornali , di fare da cassa di risonanza ai terroristi tagliagole non dovrebbe costare molto. Forse la ricerca di audience è più forte di tanti buoni propositi.

 

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