A 93 anni, si è spento nella sua casa Benjamin Bradlee: il direttore che ha fatto del Washington Post un quotidiano di riferimento mondiale. Con l’inchiesta Watergate segnò un’epoca e lasciò un insegnamento storico ai giornalisti d’ogni era: fu lui a spingere i due giovani reporter, Bob Woodward e Carl Bernstein, a seguire la storia e indagare a fondo, per essere certi che la verità venisse a galla.
Malato da tempo, Bradlee si è spento per cause naturali: da anni soffriva di Alzheimer e demenza senile. Un personaggio “geniale”, un vero e proprio monumento del giornalismo americano e non solo, Bradlee era stato anche amico del presidente Kennedy. Con l’inchiesta sul Watergate, che nel 1974 portò alle dimissioni di Nixon, il Washington Post diventò uno dei giornali più celebri al mondo.
Barak Obama gli aveva consegnato la medaglia della libertà lo scorso anno: appena saputa la notizia della morte, il Presidente degli States ha inviato un messaggio pubblico di elogio destinato alla famiglia di Bradlee, ringraziandolo per “aver aiutato gli americani a capire il mondo in cui vivono attraverso il suo giornalismo”. Obama ha spiegato: “Lo standard che ha fissato, per onestà, obiettività e per il racconto meticoloso, ha incoraggiato molti altri a intraprendere la professione”.