Un bonifico di oltre mille euro è stato versato nei giorni scorsi ad una associazione che sostiene i familiari di ragazzi malati di sma, l’atrofia muscolare spinale. A promuovere la colletta quattro autisti dell’Azienda di Trasporto di Milano della linea 61. Come riporta il sito del Corriere della Sera, nel tempo sono diventati amici di Carlo, un adolescente costretto alla sedia a rotelle a causa della sma che tutti i giorni prende il bus per andare scuola. “Carlo, così minuto a vedersi, è più energico di noi. Ha voglia di vivere e forza da vendere“, racconta sorridendo Sebastiano Aprile, uno degli autisti. “Mi colpisce la sua dignità, anche di fronte alla folla che in certi orari gli rende difficilissimo salire sul bus”, aggiunge Francesco Lo Muto.
Da questo incontro è nata l’idea di fare qualcosa contro le malattie degenerative come la sma. Così Sebastiano ha lanciato l’appello e i tre colleghi l’hanno appoggiato. Per un mese si sono adoperati in una “campagna di sensibilizzazione” ad ogni fermata e al bar di largo Murani, dove si fermano per la pausa caffè gli autisti in sosta. “Avremmo voluto appendere volantini ovunque. Specialmente sui bus, per coinvolgere i passeggeri. Ma non è consentito dalle procedure – racconta Giuseppe -. La nostra azione è stata efficace comunque”.
Poi hanno pubblicizzato l’iniziativa sulla pagina Facebook Autisti Atm Milano. “La 61 ha uno dei percorsi più lunghi di tutte le linee Atm, attraversa orizzontalmente la città – racconta Canio -. Mi piace per questo, la gente è molto diversa a seconda del quartiere”. Il mezzo passa davanti all‘istituto dei Tumori, alla mensa dei poveri vicino piazza Tricolore, alla Città studi, alla Scala. Alcune volte possono esserci delle tensioni tra i passeggeri.
“Mi è capitato qualche sera fa di avere il bus inseguito da un gruppetto con bulldog – ricorda Sebastiano -. Al semaforo, vicino a piazza Cavour, battevano sulle porte di vetro, volevano salire anche se non era una fermata. Sono ripartito e sono venuti dietro di corsa lanciando il cane”. Impegnarsi per il “progetto Sma”, come lo hanno battezzato loro, è stato un inizio. In futuro potrebbe esserci altre collette, in solidarietà ai passeggeri che ne avessero bisogno. “Sui mezzi pubblici si vedono e si ascoltano tante storie, ad avere occhi e orecchi per notarle – dice Canio -. Noi della 61 siamo un bellissimo gruppo e ci mettiamo anche sentimento“.