Una pizzeria “all inclusive” che non pone barriere linguistiche ai suoi avventori. E’ la bella idea nata nel ristorante pizzeria “Franco”, che si trova a Napoli nei pressi della Stazione Centrale, in corso Arnaldo Lucci. Quella di “Franco” è la prima struttura della Campania ad avere introdotto il menù in braille – il sistema di scrittura e lettura a rilievo per non vedenti ed ipovedenti messo a punto dal francese Louis Braille nella prima metà del XIX secolo – e in un secondo momento, anche un menù prodotto nella lingua dei segni, un sistema codificato di segni delle mani, espressioni del viso e movimenti del corpo utilizzato dalle comunità dei segnanti a cui appartengono in maggioranza persone con capacità uditive ridotte o nulle.
La creazione dei due menù “all inclusive” sono stati dettati da ragioni pratiche e inclusive nei confronti di clienti speciali, come spiega il proprietario Francesco Gallifuoco: “Il primo step è stato quello di tradurre nel linguaggio braille i nostri menù, perché avevamo dei clienti fissi non vedenti e non ci pareva il caso che fossero gli accompagnatori a dover leggere loro i piatti del giorno. Ci è sembrato bello e naturale fare questa cosa, anche semplice da realizzare ma di grande impatto, per rendere i clienti ciechi autonomi. Ovviamente loro ne sono stati molto contenti”.
Poi, grazie alla collaborazione con l’Ens (Ente nazionale sordi) di Napoli è stata la volta del primo menù nella lingua dei segni. In pratica, la descrizione dei piatti avviene attraverso un video mandato su un tablet affinché chiunque conosca la lingua possa ricevere spiegazioni esaurienti su ingredienti, allergeni o curiosità varie non segnate nel menù scritto nel modo classico.
Ma lo spirito solidale del locale (e dei suoi proprietari) non finisce qui: “Franco” ha appena avviato una collaborazione con le Acli (Associazioni cattoliche lavoratori italiani) di Napoli: da oggi fino al prossimo giugno, nel locale inizia il “lunedì della famiglia”, serate dedicate alle famiglie con ridotte possibilità economiche. Alle famiglie disagiate economicamente, di volta in volta selezionate dalle stesse Acli dando la preferenza a quelle con bambini piccoli, verrà offerto l’ingresso al cinema e una serata nella pizzeria “Franco”.
“L’idea è nata non a scopo benefico ma per salvaguardare il nucleo familiare perché l’economia familiare incide sull’andamento stesso della famiglia”, dichiara Gallifuoco, che aggiunge: “Non si tratta di fare beneficenza per un solo giorno ma di creare qualcosa di diverso, non solo per le famiglie povere o senza reddito, ma anche, ad esempio, per le ragazze madri o i precari, chi guadagna poco, perché almeno ogni tanto ognuno di loro possa permettersi una sera di andare al ristorante”. Qualità e inclusione in un connubio all’insegna della solidarietà che si spera venga “adottato” anche da altri ristoratori.