Un giovane marocchino sfruttava la grande somiglianza al re Mohammed VI, per godere di alcuni privilegi. Come, ad esempio, passare con la sua automobile di lusso nelle zone interdette al traffico dal momento che gli agenti si guardavano bene dal fermare la “vettura regale”. Nabil Sbai, trentenne, è stato condannato a tre anni di reclusione dal tribunale di Tetouan, località nel nord del Regno, che lo ha riconosciuto colpevole di ”usurpazione di identità di un’alta personalità”.
Nel corso del processo sono emersi particolari della vicenda, come quando, arrivato ad un posto di blocco della polizia al volante di una autovettura di lusso, Sbai, scambiato per il monarca, è stato acclamato dai passanti, da lui salutati e lusingati concedendosi addirittura per fare dei “selfie”.
La polizia ha cominciato ad occuparsi del caso insospettita dalle numerose segnalazioni davano il re in luoghi diversi da dove si trovava in realtà. Fino allo scorso 20 agosto quando, a Rabat, il ragazzo a bordo della sua auto è stato fermato dagli agenti, ha tentato la fuga ma inutilmente.