Il Parkinson, una malattia che fa paura a molti ma non impedisce di scalare le montagne. Non è un semplice slogan, ma è ciò che accadrà tra pochi giorni sulle pendici dell’Etna. L’11 luglio, infatti, 300 persone provenienti da Italia, Spagna e Stati Uniti, “giovani parkinsoniani” accanto a familiari e volontari, scaleranno insieme la vetta, per dimostrare a tutto il mondo che i limiti possono essere superati, con il sostegno e la forza di volontà.
L’iniziativa “10 montagne 10 anni”, è stata ideata dallo scalatore Enzo Simone, scalatore e promotore del progetto, con Salvatore Buccoleri, presidente dell’associazione Familiari Alzheimer di Caltanissetta e Fulvio Capitanio, che si definisce “attivista Parkinson”, insieme all’associazione italiana Giovani Parkinsoniani (Aigp). “Dopo la diagnosi la vita di un giovane parkinsoniano cambia – spiega Claudio Milani, presidente di Aigp – tutti pensano che questo cambiamento debba per forza essere negativo, che da quel momento non potrai più condurre la vita di prima. In realtà la tua vita cambia ritmo, ma questo non intacca le tue possibilità”. Conclude poi dicendo che si stanno allenando da mesi “per questa scalata, per noi sarà un grande traguardo, perché potremo dimostrare che una persona con Parkison può raggiungere obiettivi ritenuti improbabili”.
Il progetto ha avuto inizio nel 2006 con la scalata del Monte Bianco, affrontata da un gruppo di 9 alpinisti internazionali, come campagna per la sensibilizzazione e la raccolta di fondi per l’Alzheimer e il Parkinson. Da allora il progetto è cresciuto fino a diventare uno dei più grandi eventi di sensibilizzazione del suo genere a livello mondiale: fino ad oggi ha riunito più di 300 attivisti, oltre che ispirare altre iniziative di sensibilizzazione.