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Mafia Capitale, Marino: “Non mi dimetto, anzi raddoppio”

“Ozzimo, Coratti e Patanè si sono autosospesi dal Pd. Li ringrazio e gli auguro di riuscire a dimostrare la propria estraneità a questa storia”. Lo annuncia su twitter Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico. Mentre il sindaco Marino in un’intervista al Manifesto ha affermato: ”Mi sento la mente più limpida e il cuore più determinato ad andare avanti per risanare questa città, anche con un secondo mandato”.

Ai cronisti della Stampa Estera ha ribadito: “La città non è marcia, ma ci sono alcune mele marce”. Aggiungendo che deciderà “entro domenica se accettare una scorta o meno”. Intanto si asterrà dal girare in bici. Sulla foto che lo ritrae con Salvatore Buzzi ha detto, ”durante la campagna elettorale ho visitato quella cooperativa che, dal mio punto di vista, faceva un lavoro utile alla collettività con il reinserimento sociale dei detenuti. Le foto che girano anche con Buzzi sono state scattate in quell’occasione quando ho incontrato anche tante persone che lavorano nella cooperativa e che oggi scoprono la verità, come tutti noi, sul loro responsabile”.  ”Con Buzzi non ho avuto conversazioni di lavoro né quel giorno né mai. Incredibilmente, si tenta ancora una volta di alzare un polverone su una visita pubblica e alla luce del sole proprio mentre escono intercettazioni della mafia in cui si parla di farmi fuori”. Nell’intervista Marino fa un lungo elenco di ”casi sui quali, appena scoperti, ho sollecitato l’intervento diretto degli organi investigativi”.

Intanto nella scorsa notte dei ladri sono entrati negli uffici del Servizio Giardini del Comune di Roma e della Protezione Civile. Secondo quanto si è appreso sarebbe stato prelevato un pc. L’ipotesi è che ci possa essere un nesso con l’inchiesta Mafia Capitale; due uomini sarebbero penetrati dalla finestra nella stanza del direttore del Servizio Giardini, che si trova a Parco San Sisto, a ridosso del centro cittadino, e hanno rovistato in vari uffici. Poi hanno rubato un computer nel palazzo accanto dove ha sede la Protezione Civile. Nell’inchiesta una parte importante del giro di affari della “cupola” era proprio sulla cura del verde cittadino. Tra gli arrestati anche Claudio Turella, responsabile del servizio programmazione e gestione verde pubblico.

I malviventi sarebbero stati messi in fuga dal personale. Gli operatori, però, non avrebbero immediatamente intuito che i due uomini fossero dei ladri e l’allarme è stato dato solo la mattina dai dipendenti del Servizio Giardini. Nello stanzino in cui si trovava il pc portatile rubato c’era anche una webcam che non è stata presa. Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, tutta la documentazione utile all’inchiesta sulla Mafia Capitale che si trovava negli uffici del Servizio Giardini sarebbe stata già precedentemente sequestrata.

Intanto Nadia Cerrito, l’affidataria del registro di contabilità, ha ammesso di aver gestito il libro mastro che conteneva una vera e propria partita doppia del dare e avere illecito dei destinatari delle tangenti. La donna, detenuta in carcere ha risposto alle domande del gip Flavia Costantini in sede di interrogatorio di garanzia. Ha risposto anche il dirigente del Claudio Turella, il quale ha respinto le accuse, mentre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Alessandra Garrone, Emilio Gammuto, Paolo Di Ninno, Giuseppe Mogliani, Emanuela Bugitti e Pierina Chiaravalle.

Cerrito, già segretaria di Salvatore Buzzi, presidente della Cooperativa 29 giugno, ha detto, secondo quanto si è appreso, che le cifre annotate sul libro mastro erano elargite da Massimo Carminati e dallo stesso Buzzi. Domani compariranno davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia Riccardo Mancini, Carlo Maria Guarany, Claudio Caldarelli, Giovanni Fiscon, Sandro Coltellacci, Cristiano Guarnera e Giovanni De Carlo, arrestato dopo essere rientrato dall’estero. Gli otto detenuti presso il domicilio saranno interrogati tra martedì e mercoledì prossimi.

Matteo Renzi a Repubblica News ha affermato: “Quello che emerge dalle indagini in queste ore fa letteralmente schifo. Un sistema di potere corrotto, denari ai politici e non solo. Vale come sempre la presunzione di innocenza per tutti. Ma vale anche l’auspicio che si faccia presto a fare i processi. Perché abbiamo il diritto di sapere chi ha rubato”. Mentre una delegazione M5s, capitanata dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, è entrata nel Comune di Roma al grido: “Onestà”.

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