Lutto cittadino a Fabriano, nella provincia di Ancona, proclamato dal sindaco Giancarlo Sagramola, nella giornata in cui si svolgono i funerali di Vittorio Merloni, che saranno celebrati nella cattedrale di San Venanzio a Fabriano alle ore 17, scomparso lo scorso 18 giugno a 83 anni. Le esequie saranno celebrate dal vescovo emerito mons. Giancarlo Vecerrica, dall’attuale vescovo Stefano Russo (che si è insediato sabato scorso) e dal cardinale di Ancona Edoardo Menichelli.
Ex presidente del gruppo Indesit Company e presidente di Confindustria dal 1980 al 1984, Vittorio era malato da tempo e si era ritirato dalla vita pubblica mantenendo solo la presidenza onoraria di Fineldo, la holding di famiglia che nell’ottobre del 2014 ha ceduto il pacchetto di maggioranza della società di elettrodomestici a Whirpool. Il malore, probabilmente causato da un infarto, attorno alle 5 di mattina; tre ore dopo, il decesso presso la struttura ospedaliera di Fabriano, sua città natale, in provincia di Ancona. Lascia la moglie, Franca Carloni, e quattro figli: Maria Paola, Andrea, Antonella e Aristide.
Cavaliere del lavoro, Merloni era entrato nel 1965 in Ariston, la società fondata dal padre Aristide: alla morte di quest’ultimo assume il controllo di Merloni Elettrodomestici – società nata nel 1975 – (in seguito diventata Indesit Company) fino al 29 aprile 2010, data in cui lascia la presidenza al figlio Andrea, per assumere la carica di presidente onorario. Inoltre nel 1948, al termine della sua presidenza a Confindustria, Vittorio riceve la nomina a Cavaliere del Lavoro.
L’ascesa sui mercati dell’azienda che produce grandi elettrodomestici – lavabiancheria, asciugabiancheria, lavastoviglie, frigoriferi , congelatori, cucine, forni e piano cottura – con i marchi Indesit, Ariston, Hotpoint, continua con la quotazione a Milano nel 1987. Le acquisizioni internazionali finanziate dalla Borsa portano il gruppo merloni ad essere il numero due in Europa. La crescita dell’azienda e la sua espansione a livello internazionale faranno sì che la Merloni diventi un modello da studiare: l’azienda di Vittorio diventa così una “case history” alla Business School di Standford.
Nel 2014 la cessione dell’azienda di famiglia alla Whirlpool. Merloni è stato anche presidente di Assonime mentre nel 2003 fu nominato Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico.
Tanti i messaggi di cordoglio. Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, scrive: “Partecipo con sentimenti di sincera amicizia al dolore dei congiunti di Vittorio e dell’intera famiglia Merloni per la scomparsa di una personalità di spicco per l’apertura e la lungimiranza delle sue idee, che ha lasciato una forte impronta nel mondo imprenditoriale italiano”.
Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati: “Con la morte di Vittorio Merloni non sono soltanto le Marche a perdere un grande imprenditore. La sua figura ha lasciato una traccia profonda nell’industria nazionale, portando nei decenni scorsi a risultati significativi una azienda capace di crescere in rapporto con il territorio di riferimento e di alimentare – nelle sue fasi migliori – uno sviluppo sociale oltre che economico. Oggi gli scenari sono profondamente mutati ma resta viva l’esigenza di imprenditori che sentano la responsabilità delle comunità che vivono intorno alle aziende e da esse dipendono. Ho espresso alla figlia Maria Paola, senatrice della Repubblica, e a tutti i familiari di Vittorio Merloni il cordoglio e la vicinanza miei e dell’intera Camera dei deputati”.
Maurizio Sacconi, presidente della commissione lavoro del Senato: “Ci ha lasciato un protagonista dello sviluppo industriale italiano e uno dei più apprezzati presidenti di Confindustria. Vittorio Merloni fu infatti coraggioso quando, contro il parere dei grandi gruppi, portò l’associazione degli imprenditori a firmare l’accordo con Cisl, Uil e il governo Craxi per la fine della scala mobile. Ne vennero un veloce rientro dall’inflazione a due cifre – sottolinea Sacconi – e una lunga stagione di sviluppo. Oggi tutti riconoscono quanto fosse giusta quella decisione ma allora fu necessario anche uno scontro referendario per sconfiggere i comunisti. Senza Merloni la svolta non sarebbe stata possibile”.
Giancarlo Sagramola, sindaco di Fabriano: “Si è spento un faro per la nostra città. Ci uniamo al dolore della famiglia” ha scritto il primo cittadino su Twitter. “Il ‘dottor Vittorio’ era un uomo che sapeva indicare la via per affrontare il futuro. Ci manca e mancherà non solo a Fabriano e a tutta l’Italia che lavora”.
Luca Ceriscioli, presidente Regione Marche: “Le Marche perdono un simbolo della storia industriale marchigiana e italiana – si legge in una nota -. Un uomo che ha contribuito a rendere il sistema produttivo del Paese anche un modello economico internazionale. La figura di Vittorio Merloni, il suo spessore morale e la sua capacità di fare di un territorio un unicum memorabile nella storia economica del Paese, oggetto di studi e ricerche negli Atenei di tutto il mondo, è stata indubbiamente una guida, un punto di riferimento per molti. Ha saputo prendere in mano un’eredità importante, facendola crescere, e lascia alle future generazioni il valore di attaccamento autentico alla propria terra di cui le Marche vanno orgogliose”.
La nota della Whirlpool: “La scomparsa di Vittorio Merloni segna la perdita non solo di una grande figura imprenditoriale che ha contribuito al successo del made in Italy nel mondo ma anche di un uomo dalle straordinarie doti personali. Merloni – si legge – ha saputo trasferire nel suo lavoro e nell’azienda, diventata simbolo della capacità di fare impresa in Italia e all’estero, profondi valori accompagnati a una visione responsabile e sostenibile di fare impresa che Whirlpool Corporation continuerà a diffondere nel mondo. L’azienda si unisce con grande affetto alla moglie signora Franca e ai figli Maria Paola, Andrea, Aristide e Antonella”.
Don Aldo Buonaiuto, della Comunità Papa Giovanni XXIII: “Viene a mancare non solo un grande imprenditore ma anche un grande uomo generoso e sempre attento ai bisogni dei più deboli. È stato anche attento verso i più ultimi dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII accolti nella struttura di Fabriano, sostenendo da sempre l’operato di don Oreste Benzi a favore delle giovanissime donne vittime della tratta. A lui va tutta la nostra gratitudine e vicinanza ai suoi familiari”.