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L’UNICEF CREA UNO “SPAZIO A MISURA DI BAMBINO” PER I MIGRANTI IN TRANSITO DALLA MACEDONIA

Nei pressi di Gevgelija, città della repubblica ex-jugoslava di Macedonia al confine con la Grecia, l’UNICEF ha creato uno “Spazio a misura di bambino”, cioè un ambiente protetto per l’infanzia in condizioni di emergenza, e nello stesso territorio ha dislocato un team mobile per prestare aiuto a donne e bambini che a migliaia ogni giorno transitano da questo valico di frontiera. Lo “Spazio a misura di bambino” è stato allestito in un edificio all’interno dell’area di riposo dei migranti stabilita dall’UNHCR.
Il team mobile è composto da alcuni volontari della ONG “La Strada Internaciona”, e ha l’incarico di far ricongiungere ai familiari i minori rimasti soli, fornendo anche assistenza e sostegno psicologico ai minori in viaggio. All’interno dell’edificio, che l’UNICEF ha riempito di materiale educativo e giochi dove i bambini possono riposare e giocare, a turni di 50 minori per volta, mentre le famiglie completano le operazioni burocratiche che richiede l’attraversamento della frontiera.
Il team mobile si occupa anche di controllare, identificare e, all’occorrenza, ad indirizzare i minori che hano bisogno a servizi speciali di tutela infantile. Nel mese di agosto, i migranti che hanno transitato in Macedonia, è aumentato tra i 1500 e i 2000 al giorno. Di questi, circa il 30% sono donne e bambini. La maggior parte di loro fugge dalla Siria, dall’Afghanistan e dall’Iraq, territori martoriati da conflitti.
Fra i tanti immigrati, i bambini che viaggiano non accompagnati da genitori, o da altri familiari adulti, sono quelli che necessitano di più protezione.  I bambini che migrano sono sballottati da un’autorità all’altra, smistati ed esposti a rischi derivanti da carenze normative, politiche e procedurali sia nei paesi di transito che in quelli in cui approdano. Alcune volte, essi vengono rinchiusi in carcere o a procedure di controllo alla frontiera che ledono la loro dignità, talvolta mettendo anche a rischio la loro vita.
L’UNICEF chiede con forza alle autorità di riconoscere e trattare come portatori dei diritti riconosciuti dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell?Adolascenza, tutti i minori migranti a prescindere dal loro status legasle, religione o appartenenza. Essi devono ricevere cure e attenzioni speciali, e una protezione coerente e non discriminatoria. L’UNICEF continuerà a monitorare la situazione sul terreno e a cooperare con le autorità locali per garantire che tutti i minori ricevano la necessaria tutela.
Mattia Sheridan

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