I NOSTRI SOCIAL

15.9 C
Cittร  del Vaticano
La voce degli ultimi
sabato Marzo 15 2025

Lโ€™ULTIMO ESPLORATORE

Logo Interris - L'ULTIMO ESPLORATORE
Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: L'ULTIMO ESPLORATORE

Un poโ€™ Robert Langdon, un poโ€™ Gabriele dโ€™Annunzio. Professore universitario, ricercatore dellโ€™Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, fisico, antropologo e archeologo preistorico, ha codificato una nuova materia che spinge i propri studenti oltre il confine dei libri per andare alla ricerca del genere umano, lโ€™antropologia oceanografica. Eโ€™ esperto di diverse arti marziali, subacqueo, collezionista, appassionato di arte. Un passato anche da incursore, un presente da imprenditore per la produzione di nanodroni. Rodolfo Lama รจ questo, piรน vicino al protagonista di un romanzo che a una persona in carne e ossa. Invece esiste, cuore, cervello e passione. Per il proprio lavoro, per la sete di conoscenza.

Le sue spedizioni a Capo Horn sono diventate leggendarie, eppure ancora poco conosciute in Italia. I giornali del Sudamerica gli hanno dedicato diverse prime pagine, il museo salesiano Maggiorino Borgatello di Punta Arenas (il โ€œparadisoโ€ degli studiosi di oceanografia) ha intitolato una sala a suo nome, definendolo โ€œlโ€™ultimo esploratoreโ€ della Patagonia Australe.

Eโ€™ dal 2003 che indaga sulla genesi del popolamento delle Americhe e a breve ripartirร  per lโ€™ennesima spedizione: โ€œNon si puรฒ fare uno studio serio di antropologia โ€“ dice โ€“ senza tornare piรน volte nel posto che si vuole conoscere e sul quale si vuole indagare. Nemmeno sei mesi di seguito possono bastare. รˆ necessario tornare e ritornare per accorgersi di particolari, dettagli, tracceโ€.

La sua vita da studioso oscilla tra il reperimento di schegge apparentemente insignificanti, e la ricerca di modi intelligenti di usare la natura senza combatterla. E poi traversate estreme in canoa nei mari che nessuno percorre, dove le placche continentali finiscono per intersecarsi, dove le onde a mare calmo sono alte 5 metri per 200 di lunghezza.

lamaEโ€™ alla continua ricerca di testimonianze. โ€œNon esiste solo il passaggio dello stretto di Bering; certo lรฌ sono passati, lo sappiamo. Ma รจ un fatto che il popolo americano non conosce le proprie origini, e io viaggio indietro nel tempo proprio alla loro scoperta. Non basta una vita per questa operazione; un antropologo serio sceglie un posto e lo indaga per sempre, tornandoci piรน volte. Non va a caccia di tesori, nรฉ di fama o gloria, ma di segni lasciati dal passaggio dellโ€™uomo. La soddisfazione รจ quella di trovare un minuscolo pezzetto di un puzzle enorme che รจ lโ€™evoluzioneโ€.

Lama รจ un oceanista, e il suo interesse si รจ diretto sul popolamento del Pacifico, con particolare attenzione agli antenati degli attuali polinesiani che โ€“ secondo la sua teoria โ€“ sono arrivati alle isole Wollastone migliaia di anni fa, colonizzando lโ€™America da sud e dando vita poi, con successivi spostamenti, a quattro popolazioni, due canoeros e due pedestri.

Nei suoi racconti cโ€™รจ il fascino dellโ€™ignoto cosรฌ come quello dello stupore: quegli uomini riuscivano a fare migliaia di chilometri spostandosi su piccoli kayak, affrontando giorni di navigazione e oceani in tempesta. E lui, il professore, non รจ da meno.

Non รจ un antropologo da salotto, ma da trincea. Nel vero senso del termine. Nellโ€™Isola di Herschel, appena prima di Capo Horn, i venti soffiano a centinaia di nodi, in un clima freddo e umido, inospitale. Alzarsi in piedi puรฒ voler dire essere spazzati via come un fuscello. Per questo scava buche nella tundra dove potersi riparare quando la natura diventa davvero cattivaโ€ฆ Ostile infatti, in veritร , in quei posti lo รจ 24 ore al giorno.

LAMA5Arrivarci รจ giร  unโ€™impresa di per sรฉ. Prima il volo da Roma a Madrid, poi un altro fino a Santiago. Ancora un aereo da turismo per spingersi fino a Punta Arenas. Poi in barca fino a Puerto Williams, una piccola localitร  del Cile meridionale, situata sullโ€™Isola Navarino che si affaccia sul Canale di Beagle. Poi ancora piรน giรน, da solo sul kayak, per ripercorrere le gesta degli antichi polinesianiโ€ฆ ma anche perchรฉ nessuno ha voglia di arrivare laggiรน.

โ€œPer capire servono preparazione, strumenti e istinto โ€“ racconta il prof. Lama โ€“ ma non bastano. Occorre provare ciรฒ che i nostri predecessori hanno vissuto, per poter almeno intuire la loro storiaโ€.

Dopo anni di lavoro sul campo, รจ arrivato il momento di trasferire queste conoscenze in un nuovo corso di studi, lโ€™antropologia oceanografica, ossia lo studio dei comportamenti dellโ€™uomo in mare. Se รจ difficile trovare reperti sulla terra ferma, figuriamoci quanto sia difficile far riemergere dalle acque un passato lontano migliaia di anni. E allora? Si analizzano i canti, le storie tramandate; e ancora i disegni, le incisioni. Si studiano le rotte di navigazione, quelle di migrazione, il modo di navigare, di costruire imbarcazioni. E si va per mareโ€ฆ

Che tipo di studente sarร  quello che abbraccerร  questa nuova materia? Lโ€™identikit lo traccia lo stesso Lama: โ€œDovrร  avere una gran voglia di imparare, perchรฉ non รจ una materia facile, comoda, semplice. Ci vogliono basi matematiche per capire il movimento dei pianeti, una forza mentale non comune perchรฉ tutti i posti dove andrร  a indagare non saranno sicuri ma luoghi estremi e pericolosi. Dovrร  avere una curiositร  fuori dal normale, dedurre da cose minime e apparentemente insignificanti i grandi movimenti del passato. Dovrร  conoscere in maniera approfondita il mare, ed essere capace di sostenere permanenze ad alta profonditร . E infine dovrร  avere una propensione alla solitudine, che perรฒ devo dire รจ comune a qualunque antropologoโ€.

mareE โ€“ aggiungiamo โ€“ una preparazione da โ€œsurvivorโ€. โ€œNel 2003 โ€“ racconta โ€“ sono stato senza mangiare per una settimana, perchรฉ non cโ€™era nulla. Ci sono  unโ€™umiditร  e un freddo pazzeschi, che provocano una condensa capace di alterare il cibo. Ci sono acque che abbassano la pressione e rischiano di farti collassare lรฌ sul posto, e ovviamente non cโ€™รจ nessuno che puรฒ soccorrerti. Eโ€™ difficile persino ingerire il cibo. Se si cade in acqua, ogni bracciata dร  un problema alle giunture, fino a bloccarle. In una spedizione ho portato un forno solare portatile di mia invenzioneโ€ฆ. Ma non cโ€™era sole!โ€

Anni di studi e ricerche patrocinati dallโ€™universitร  La Sapienza di Roma, dallโ€™ateneo De Magellanes di Punta Arenas, dallโ€™universitร  di Santiago del Cile. In mano, tra i tanti reperti, resta unโ€™antichissima mappa stellare incisa su una pietra a forma conica, e un frammento di ceramica Lapita. Nel cuore la voglia di ripartire. Un viaggio che dura ormai da quasi tre lustri, sotto lo stretto di Magellano, oltre la Terra del Fuoco. โ€‹Una fiamma che, oggi come seimila anni fa, arde nel cuore di un esploratore e lo costringe a non fermarsi mai.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario