L’ultima danza di Cassini fra gli anelli di Saturno, aspettando il “Gran finale”

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Tredici lunghi anni di missione della sonda Cassini stanno per concludersi con un finale davvero da fantascienza. La Nasa (in collaborazione le agenzie spaziali europea e italiana) ha infatti pianificato la strategia conclusiva dell’importantissimo lavoro svolto dalla sonda attorno al pianeta Saturno e, a questo punto, i “tuffi” fra gli anelli del secondo pianeta per grandezza del nostro Sistema solare sono pronti a diventare un’operazione effettiva. Un lavoro che dovrebbe partire il prossimo 26 aprile ed essere ripetuto all’incirca una ventina di volte (22, stando a quanto riferito dalla società aerospaziale statunitense). Nessuno strumento umano è finora stato capace di compiere un’impresa simile: Cassini, nel corso della sua ventennale trasvolata spaziale, ha raccolto fin qui una quantità impressionante di dati sulla superficie e la composizione del “Pianeta degli anelli” e dei suoi satelliti. E, senza dubbio, le “sortite” fra i cerchi che circondano il gigante rappresenteranno uno dei momenti topici (per l’unicità della cosa e per la sua importanza scientifica) dell’ingegneria umana fra le stelle.

“Valzer” fra gli anelli

Naturalmente si tratterà di un compito tutt’altro che semplice: le discese fra gli anelli di Saturno presenta insidie di natura tecnica e, soprattutto, fisica. A complicare le cose per Cassini potrebbe contribuire la varietà di materiale che galleggia nell’orbita del pianeta e, del resto, anche la stessa composizione dei cerchi (ghiaccio e polvere granulosa) costituisce un rischio per l’integrità della sonda. Un problema al quale gli scienziati tenteranno di ovviare durante la prima discesa, utilizzando l’antenna come una sorta di misuratore, in modo tale da calcolare le possibilità di danni e quantificare l’entità di quelli eventualmente subiti. Una soluzione che, al netto dei primi risultati, potrebbe consentire di apportare i dovuti accorgimenti per le “graffiate” successive.

L’ultimo volo di Cassini

Il principale obiettivo di Cassini è il lancio di se stessa esattamente nello spazio fra l’anello D (quello più vicino al pianeta) e la superficie di Saturno: in questo corridoio la sonda inizierà a raccogliere dati unici sull’origine degli anelli e sulla struttura interna del corpo celeste. Al termine di questa fase, verrà avviata l’ultima e definitiva tappa della missione, il cosiddetto “Gran finale”: Cassini sorvolerà per l’ultima volta l’orbita anulare e, successivamente, entrerà in contatto con l’atmosfera di Saturno, iniziando la discesa. In questo breve frangente, l’ultimo della sua vita, invierà dati straordinariamente importanti sui gas (o eventuali altri materiali) che compongono il pianeta. A questo punto, con l’aumento delle temperature, anche la resistenza della sonda si esaurirà, fino alla sua distruzione totale. Un epilogo epico, a conclusione di una missione che, senza dubbio, resterà fra le più importanti dell’astronomia moderna.

Damiano Mattana: