Sicuramente si tratta di un’esperienza educativa, ma anche di un avvertimento. E’ questo il senso della giornata che hanno passato in carcere, insieme alle loro mogli, oltre 70 funzionari della provincia dello Hubei, in Cina. A riferirlo è il sito internet cinese China dily che inquadra l’iniziativa in un pesante giro di vite contro la sempre più dilagante corruzione. I funzionari hanno così sperimentato sulla propria pelle cosa significa dover stare in carcere e, con l’occasione, hanno potuto anche incontrare 15 ex funzionari governativi attualmente in galera proprio perché accusati di essere corrotti.
La giornata di “avvertimento educativo” è stata organizzata dalla Commissione centrale per l’ispezione di disciplina (Ccdi), un organismo del Partito comunista cinese. Le visite saranno organizzate in tutto e il Paese, con lo scopo di mostrare a tutti i quadri del Partito “i cattivi comportamenti dovuti ala corruzione.
La campagna anti- corruzione in Cina, promossa dal presidente Xi Jinping, è stata voluta tre anni fa dal governo ed ha portato decine di migliaia di funzionari del Partito comunista a d essere indagati. Ma anche con le nuove politiche, la corruzione non è stata eliminata, ma sono state adottate diverse misure per limitare ed individuare più facilmente le tangenti. Ad esempio vengono controllati con maggiore attenzione le vendite di beni di lusso e i movimenti di denaro di ristoranti e hotel di prima categoria.
Secondo alcuni funzionari cinesi, le nuove politiche anti-corruzione sono anche responsabili del rallentamento della crescita economica del Paese. Ren Jianming, professore di governance economica dell’Università Beihang di Pechino, ha sostenuto per esempio che i funzionari cinesi non sono abituati a un sistema che funzioni senza corruzione, per questo oggi sono più inclini a “non fare niente” per evitare “di fare qualcosa di sbagliato” che li porti ad essere indagati per corruzione.