Loris, incongruenze nei verbali della madre

Una fascetta elettrica lunga e larga: sarebbe questa “l’arma” utilizzata per uccidere Loris Stival. È quanto emerge da indagini eseguite sul corpo e da successivi accertamenti investigativi. Secondo quanto si è appreso, la Procura di Ragusa ha disposto apposite ricerche durante perquisizioni e rilievi eseguiti e in corso.

Sembrerebbe che la versione fornita dalla mamma di Loris non corrisponda al vero. Il giorno dell’omicidio non aveva accompagnato il bambino a scuola. Lo confermerebbe un video una telecamera di videosorveglianza che mostrerebbe la Panarello uscire di casa solo con il figlio più piccolo. Loris, invece, una volta uscito dal portone sarebbe rientrato nella palazzina di via Garibaldi 82. La madre, per il momento non è stata raggiunta da nessun atto giudiziario.

Il suo difensore ha assicurato che “La signora non è assolutamente soggetto sottoposto a indagine. Questo ve lo posso garantire e assicurare – ha detto l’avvocato Francesco Villardita -. Questa non è una perquisizione, è una ricerca di elementi utili alla soluzione del caso. La signora sta per come può stare una madre che ha perduto un figlio, e non ci sono indagini su di lei”. L’unico indagato, al momento, rimane Orazio Fidone, il cacciatore che sabato scorso ha scoperto il cadavere di Loris in un canalone di Punta Braccetto. Ma la sua iscrizione nel registro delle notizie di reato continua a essere, assicurano gli inquirenti, un atto dovuto, necessario per lo svolgimento di atti di indagine.

L’elemento nuovo, che potrebbe fornire ulteriori spunti d’indagine per fare luce su quel che è accaduto, sarebbe emerso da una rilettura dei primi esiti dell’autopsia. La causa della morte resta infatti quella dell’ “asfissia da strangolamento” ma cambia il modo in cui è stata provocata: non più a mani nude, come avevano ipotizzato gli inquirenti e gli investigatori in un primo momento, ma appunto con un laccio di plastica. Ma non finisce qui: gli esami hanno anche evidenziato dei graffi sul viso e sul collo del bambino. E questi ultimi, secondo quanto si apprende, potrebbero essere stati provocati da un oggetto utilizzato per tagliare la fascetta dopo che questa era stata stretta al collo. Tra l’altro, nel corso dei rilievi effettuati nell’abitazione degli Stival in questi giorni, sono state sequestrate un paio di forbicine che ora saranno esaminate per verificare se siano compatibili con i graffi sul collo di Loris. Quando è stato ritrovato, inoltre, il bambino indossava tutti gli abiti che aveva quella mattina, compreso il grembiule di scuola, e gli unici elementi che mancavano e che ancora mancano sono gli slip e lo zainetto blu con le cinghiette gialle.

 

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