Il metodo Stamina è una delle cure più discusse e controverse degli ultimi tempi: introdotta dal professor Vannoni nel 2007 con l’istituzione dell’associazione “Stamina Foundation Onlus”, permette di trasformare le cellule staminali mesenchimali in neuroni per mezzo di una manipolazione “in vitro”.
Stamina sarebbe dovuta entrare in una fase di sperimentazione all’inizio del 2013 per passare da “cura compassionevole” – attuata solamente nello Spedale Civile di Brescia – a terapia riconosciuta dall’Istituto Superiore di sanità. Tuttavia, un anno fa gli studi sono stati bloccati, a seguito del parere negativo espresso dalla Coomitato ad hoc. La vicenda è stata seguita dai principali media nazionali ed ha fatto discutere l’opinione pubblica.
Dopo l’intervento del Tar del Lazio la questione è stata sottoposta a un secondo gruppo di studiosi che, secondo quanto detto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dovrebbe decidere a breve giro di ruota. “Il comitato, insediatosi ormai da alcuni mesi, si riunirà in seduta plenaria nei primi giorni di ottobre e ci darà dei risultati” ha detto la Lorenzin durante il Meeting informale dei ministri della Salute europei che si sta tenendo oggi a Milano, sottolineando che gli esperti “stanno lavorando e si stanno incontrando tra di loro per discutere sul dossier. Io come ministro sono estranea al lavoro che stanno svolgendo – ha continuato la Lorenzin – ma nei primi del prossimo mese avremo le tanto attese risposte”.