Parlare di memoria condivisa in Italia è molto difficile. Le ferite della seconda guerra mondiale hanno condotto a una deriva ideologica, che ha spesso calpestato il ricordo di troppi massacri perpetrati negli anni che seguirono il ’45. Come se i morti potessero essere classificati a seconda del colore politico del boia. Sui martiri delle Foibe si è speculato o taciuto sulla base delle diverse convenienze e opportunità. Ma si tratta comunque di una tragedia enorme, di cui il Paese si ricorda, ufficialmente dal 30 marzo 2004, data in cui venne istituito il Giorno della memoria con la legge n. 92. La ricorrenza cade il 10 febbraio di ogni anno tra eventi istituzionali o organizzati dalla società civile. L’iniziativa più importante si terrà alle 16.30 nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio. Alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si terrà la Celebrazione del “Giorno del Ricordo delle Foibe e dell’Esodo Giuliano-Dalmata”.
Aprirà la cerimonia il Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Antonio Ballarin. Successivamente prenderanno la parola la giornalista Lucia Bellaspiga, il Sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova e la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini. L’intervento di chiusura sarà della Presidente della Camera, Laura Boldrini. Nel corso dell’iniziativa verranno premiate le scuole vincitrici del concorso nazionale “La Grande Guerra e le terre irredente dell’Adriatico orientale nella memoria degli italiani”, promosso dal Miur.
La cerimonia terminerà con un momento musicale – pianoforte e viola – di Aleksandar Valencic e Francesco Squarcia, che eseguiranno tre brani: Giuseppe Tartini Pirano D’Istria, “Didone abbandonata”, sonata in sol minore op.1 n.10; Astor Piazzolla, “Ave Maria”; Vittorio Monti, “Csàrdàs”. L’appuntamento, oltreché sulla webtv della Camera, sarà trasmesso in diretta tv su Raidue a cura di Rai Parlamento. Altri eventi si terranno in tutto il Paese, soprattutto nel nord est, lì dove il sangue di tanti italiani fu versato.