Lima, impasse nel vertice sul clima. Si procede a oltranza per trovare un accordo

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Nulla di fatto. I partecipanti ai colloqui di Lima sul clima non hanno raggiunto un accordo entro la mezzanotte di ieri (ora italiana). Per questo i rappresentati dei Paesi hanno deciso di prolungare il vertice sino alle 16 di oggi nel tentativo di arrivare a dama. L’obbiettivo è superare le divergenze tra Paesi ricchi e in via di sviluppo sulle modalità con cui sostenere un patto a livello mondiale sulla riduzione dei gas serra. Nel corso del dibattito è riemersa la diatriba, in corso da un anno, su come spartirsi le responsabilità di una riduzione delle emissioni, che ha trasformato le fasi finali della conferenza iniziata 12 giorni fa in una specie di partita a scacchi, che non lascia poche speranze nel raggiungimento di un’intesa di ampio respiro.

Il segretario di Stato americano, John Kerry, aveva rivolto ieri un appello a ridurre l’uso di combustibili fossili e a investire sulle energie alternative. “Il carbone e il petrolio possono essere soluzioni a basso costo per alimentare l’economia – aveva detto Kerry – ma chiedo ai Paesi di tutto il mondo: guardate il percorso davanti a voi”. I 195 Stati partecipanti al meeting nella capitale peruviana devono definire una bozza di accordo sulla lotta al riscaldamento globale da sottoscrivere l’anno prossimo a Parigi. Il pomo della discordia rimangono le responsabilità finanziarie che gli Stati dovranno assumere nell’ambito del Green Climate Fund, il fondo internazionale per il clima.

 

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