Caro Presidente, la politica non è assolutamente diversa dalla nostra vita privata. Se vuoi essere convincente nel ragionare con i Tuoi interlocutori sul futuro, devi essere altrettanto chiaro sugli errori che ci hanno portato oggi ad essere contemporaneamente l’ultimo Continente per tasso di crescita economica ma anche l’approdo desiderato per milioni di fratelli africani e del Medio Oriente in fuga dalla miseria e dalla guerra.
I vertici degli ultimi anni non hanno ottenuto risultati positivi per gli europei perché la linea adottata nel 2011, a fronte dell’attacco speculativo ai debiti di alcuni Paesi europei, fu clamorosamente sbagliata. Si mandarono a casa Governi eletti democraticamente pur di adottare misure severe che hanno svuotato di energie I Paesi dell’Europa del Sud proprio nel momento in cui la guerra sbagliata a Gheddafi destabilizzava il Nord Africa e il Medio Oriente favorendo la crescita esponenziale dell’Isis e sospingeva milioni di persone alla ricerca disperata della pace e del lavoro proprio verso l’Italia, la Grecia e la Spagna.
A 5 anni dall’agosto del 2011 per motivi diversi i tre Paesi fondatori dell’Europa vivono difficoltà economiche e sociali che Degasperi, Adenauer e Schuman fecero di tutto per evitare.
Voi vi ritrovate a Ventotene in memoria di un grande sognatore dell’Europa come Spinelli, che il suo partito, il Pci, espulse proprio per quel l’ideale, ma a mio parere, per uscire dalla grave crisi nella quale ci si ritrova, servono molto di più la concretezza e la forza che ebbero appunto Degasperi, Adenauer e Schuman cui si deve l’avvio concreto dell’Europa.
I tre avevano ben presente le dure condizioni reali di vita di italiani, francesi e tedeschi oltre ad avere la comune ispirazione cristiano-sociale. Degasperi e Adenauer oltre a dover riscattare i loro due Paesi dal gravissimo errore della seconda guerra mondiale avevano in comune anche la lingua tedesca.
Domani, caro Presidente, se vuoi ottenere un risultato convincente devi avere il coraggio di dire alla Signora Merkel che nel 2011 lei e Sarkò sbagliarono l’atteggiamento verso il nostro Paese. Quei sorrisini li pagò subito Berlusconi ma di lì a poco li pagarono amaramente soprattutto gli italiani, che oggi stanno peggio economicamente di allora.
Solo Se tutti e tre domani concorderete che le scelte di politica economica di allora, appoggiate dalla grande stampa e dalle associazioni produttive, erano sbagliate allora potrete costruire una nuova politica economica comune per uscire dalle grosse difficoltà del
presente e per rilanciare la crescita economica e sociale. Ti ringrazio molto per la attenzione e Ti auguro di cuore buon lavoro.
Torino, 21 agosto 2016
Mino Giachino, già sottosegretario di Stato ai trasporti