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LE STRADE DEL PERDONO

C_4_articolo_2124937_upiImageppQuarantacinque coltellate dirette allā€™addome, alla schiena e ai reni. La vittima ĆØ Maria Luisa Fassi, 54 anni, che lavorava presso la tabaccheria del marito in corso Volta ad Asti. Eā€™ proprio qui che la mattina del 4 luglio intorno alle 7:30 quella che doveva essere una rapina si trasforma in omicidio. Dopo settimane di indagini, lā€™aggressore della donna ha avuto un nome e un volto: si chiama Pasqualino Folletto, ha confessato la sua vergogna e la sua colpa. Dietro un gesto cosƬ folle si nasconde la tragedia di una figlia malata, dei soldi che mancano per garantirle le cure perchĆ© consumati nei video poker, dove compulsivamente si recava per alleviare la frustrazione di una vita difficile.

Lā€™uomo ora si trova in carcere. La notizia ĆØ rimbalzata dalle televisioni alla rete e nelle ore che hanno seguito il suo arresto lā€™Italia si ĆØ trovata a fare i conti con un gesto fuori dal comune, inaspettato: Piero Fassi, il padre della vittima, nonostante la tragica perdita ĆØ stato capace di ascoltare la sofferenza di unā€™altra famiglia, quella dellā€™assassino. Il dolore accolto ĆØ divenuto fecondo, da qui la sua disponibilitĆ : ā€œAbbiamo saputo che questā€™uomo ha una figlia malata. Purtroppo. Nel nostro piccolo, se vorrĆ , faremo ciĆ² che ĆØ nelle nostre possibilitĆ  per rendere meno dolorosa e solitaria la sua sofferenza. La sua famiglia, uccisa anchā€™essa da un gesto folle, non ha colpa per quanto ĆØ successoā€. Uno schiaffo a chi non crede che esiste unā€™alternativa al rancore, allā€™odio e alla vendetta.

OK2Non ĆØ la prima volta perĆ² che il perdono arriva lĆ  dove si ĆØ visto scorrere il sangue, e quando questo accade si tocca con mano lā€™impossibile. Eā€™ il caso di Carlo Castagna che vide morire i suoi familiari in quella che ĆØ conosciuta come la Strage di Erba. Lā€™11 dicembre 2006 la moglie Paola, la figlia Raffaella e il nipotino Youssef (di due anni e 3 mesi) vengono sgozzati dai coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi. Ad aggravare la situazione vi sarebbe il fatto che la coppia aveva pianificato lā€™omicidio almeno tre mesi prima, mettendo in atto una violenza senza precedenti, ponderata, voluta.

Anche questa volta una delle pagine piĆ¹ nere della cronaca assume un significato diverso, piĆ¹ ampio. La forza del male esercitato, seppure senza senso e inspiegabile, viene sconfitta dal bene. Carlo Castagna perdonĆ² gli assassini dei suoi familiari. ā€œMia moglie e io – racconta lā€™uomo in una intervista al programma A Sua Immagine – avevamo sempre in mente una frase scritta sulla facciata di una chiesa di un paese vicino Erba, riferita alla croce: ‘Se mi accogli ti sorreggo, se mi rifiuti ti schiaccio’. Il perdono non ĆØ frutto del buonismo, nĆ© della mia bravura: ĆØ un dono che Dio ci dĆ  perchĆ© la vita possa ricominciareā€.

Si tratta di persone eroiche, la cui grandezza dipende dalla capacitĆ  di farsi piccoli, affidandosi a Dio, consegnando la morte del cuore al Signore affinchĆ© si possa assistere alla resurrezione. Eā€™ proprio di questo che si tratta, perdonare significa anche far resuscitare alla sua innocenza la persona che si ha di fronte.

OKEā€™ quello che ĆØ accaduto anche a Pietro Maso, protagonista di uno dei piĆ¹ clamorosi casi di omicidio a sfondo familiare italiani. Il 17 aprile del 1991 nella sua casa di Montecchia di Crosara uccise entrambi i genitori. Complici del crimini tre amici che insieme al giovane Pietro erano diventati i ragazzi piĆ¹ conosciuti del Paese. La loro fama di abili giocatori di biliardo correva veloce anche nelle vicine frazioni, ma soprattutto colpiva il loro tenore di vita. Macchine importanti, vestiti firmati e regali costosissimi alle ragazze, che sostituiva quasi quotidianamente. Fu questo ā€œdelirio dā€™onnipotenzaā€ ad accecare Pietro che, per ottenere la sua parte di ereditĆ  e saldare un debito bancario di 25 milioni di lire, decise di uccidere la madre e il padre.

Eā€™ in carcere che qualcosa inizia a cambiare. La visita di un sacerdote che voleva a tutti costi concedergli la possibilitĆ  di fare esperienza dellā€™amore di Dio sarĆ  il mezzo per cui passerĆ  la conversione di Pietro. A parlare questa volta sono le sorelle: ā€œLo potevamo anche abbandonare quel fratello, sarebbe stato facile. Invece perdonare ĆØ una cosa piĆ¹ profonda e difficile ma che ci ha anche procurato una gioia dentro. Eā€™ facile amare quando ci si vuole bene, ma ĆØ difficile quando ci si sente dire ā€˜ha ucciso i genitoriā€™. Sono parole molto forti per noi, ma sappiamo che dobbiamo far nostre anche quelle di GesĆ¹ che dice ā€˜Padre perdona loro perchĆ© non sanno quello che fannoā€™. Noi lo abbiamo fatto con lā€™aiuto di Dio ed ecco che questo fratello che era morto ĆØ come risorto ed ĆØ lui a volte che ci conforta con il suo camminoā€.

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