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Le dona il fegato per curare una malattia: baby-sitter salva una bimba di 18 mesi

Non si conoscevano da molto la piccola Talia, nata negli Stati Uniti appena 18 mesi fa, e la sua baby-sitter, la ventiduenne studentesse universitaria Kiersten. La ragazza era stata assunta solo da alcuni giorni, con il compito di assistere e controllare la bambina e i suoi due fratellini più grandi durante i mesi estivi. Nonostante questo, un breve periodo di frequentazione è stato ritenuto più che sufficiente per far emergere la generosità della giovane baby-sitter che ha contribuito, in modo decisivo, a salvare la vita della bimba, affetta da una grave quanto rara malattia, consistente nella possibile ostruzione delle vie biliari con conseguente insufficienza epatica. Un problema che, secondo i medici, avrebbe potuto essere risolto, in modo definitivo, solo dalla donazione di una parte di fegato, per la quale Talia era in lista d’attesa già da tempo. L’incontro con la sua coraggiosa baby-sitter, tuttavia, ha cambiato radicalmente la situazione. Kiersten, infatti, non ci ha certo pensato due volte e, con uno straordinario gesto di solidarietà, si è prestata per il delicato trapianto di una parte del suo organo per risolvere un male che, secondo l’opinione di molti medici, avrebbe potuto impedire alla piccola di arrivare al secondo anno di età.

Dopo aver svolto delle analisi e aver così scoperto la compatibilità dei loro gruppi sanguigni, la giovane studentessa ha immediatamente dato la propria disponibilità a effettuare il complesso intervento chirurgico, il quale ha richiesto quasi 5 ore presso la sala operatoria dell’ospedale della Pennsylvania. L’operazione è però riuscita perfettamente e, rapidamente, entrambe si stanno riprendendo: “È stato solo un piccolo sacrificio – ha spiegato la ragazza – paragonato alla vita di un altro essere umano. Tutto quello che chiedevano era una settimana in ospedale e una cicatrice di 12 centimetri. Mi è sembrato davvero un piccolo gesto”.

Una vita salvata da un gesto di un altruismo così alto, può davvero cambiare per sempre l’esistenza di chi l’ha compiuto, ancor prima di chi lo riceve. La consapevolezza di aver concesso, attraverso l’impegno in prima persona, una nuova possibilità di vita a un bambino, è senz’altro la gioia più grande, pur con conseguenze definitive: la ragazza, infatti, non potrà mai più effettuare altre donazioni. Ma lei ha le idee chiare: “Non ho nessun rimpianto per la mia decisione”.

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