La Commissione europea ha lanciato un nuovo piano quinquennale contro il fenomeno (in rapida crescita) dell’antibiotico-resistenza.
L’approccio ‘one-health’
Il piano, che segue quello 2011-2016 e coinvolge le autoritĆ sanitarie dei paesi Ue, si caratterizzerĆ per l’approccio ‘one-health’, che porterĆ giĆ a settembre all’adozione di indicatori comuni a tutti i paesi Ue per monitorare il fenomeno negli esseri umani, negli allevamenti e nell’ambiente. Per quanto riguarda settori come l’allevamento, inoltre, disposizioni per contrastare il fenomeno sono contenute sia nelle norme sui controlli ufficiali giĆ approvate, che nei regolamenti sui farmaci veterinari e sui mangimi medicati attualmente all’esame del Consiglio Ue.
Gli obiettivi
Obiettivi del piano sono “promuovere un uso prudente degli antibiotici, consolidare i sistemi di monitoraggio, migliorare la raccolta dati e incentivare la ricerca”, ha detto il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis, ricordando la “minaccia globale” rappresentata dall’antibiotico-resistenza. Fonte: Ansa.
La resistenza agli antibiotici
āIl pericolo per la salute umana rappresentato dallāantibiotico-resistenza ĆØ molto piĆ¹ preoccupante del crac finanziario del 2008ā. Lo ha detto lo scorso maggio Jim OāNeill, noto economista (ex Presidente di Goldman Sachs) attuale ministro inglese del Commercio, incaricato dal governo britannico di analizzare il problema dellāantibiotico resistenza e di proporre soluzioni attuabili su scala globale.
La Review on Antimicrobial Resistance – guidata dallo stesso OāNeill – ha stimato che nel mondo, nel 2050, le infezioni batteriche causeranno circa 10 milioni di morti allāanno, superando ampiamente i decessi per tumore (8,2 milioni), diabete (1,5 milioni) o incidenti stradali (1,2 milioni) con una previsione di costi che supera i 100 trilioni di dollari.
Il caso Italia
In Italia la resistenza agli antibiotici si mantiene tra le piĆ¹ elevate in Europa e risulta, nella maggior parte dei casi, al di sopra della media europea. Nel nostro Paese ogni anno, dal 7 al 10 per cento dei pazienti va incontro a unāinfezione batterica multiresistente con migliaia di decessi. Le infezioni correlate allāassistenza colpiscono ogni anno circa 284.100 pazienti causando circa 4.500-7.000 decessi.