La Tunisia ha bisogno di superare subito la paura e lo choc del 18 marzo, lo farĆ stringendosi in piazza negli ideali della sua rivoluzione democratica e ospitando, tra le altre cose, il Forum Sociale Mondiale la prossima settimana sotto lo slogan “DignitĆ , diritti e libertĆ ”. “Con questo attacco – riferisce il coordinatore del Forum Abderrahmane Hedhili – i gruppi terroristi estremisti mirano a demolire lāesperienza della transizione democratica in Tunisia e nella regione, e vogliono creare un clima di paura nei cittadini che aspirano alla libertĆ , alla democrazia e alla partecipazione pacifica nella costruzione di questāultima. Il movimento sociale in Tunisia conta ora piĆ¹ che mai sul sostegno delle forze democratiche del mondo intero, per opporsi alla violenza e al terrorismo”. Farsi prendere dalla paura sarebbe controproducente e farebbe il gioco degli attentatori: “Ora piĆ¹ che mai -continua il coordinatore- una larga partecipazione al Forum sarĆ la risposta appropriata da parte di tutte le forze di pace e di democrazia che lavorano per un mondo migliore”. Anche questo pomeriggio, alle ore 16, davanti al museo del Bardo la societĆ civile ha lanciato un appello per un sit-in in memoria delle vittime, portando fiori e candele per dimostrare che il popolo tunisino vuole la pace e rifiuta categoricamente lāestremismo.
Anche alcune organizzazioni non governative italiane presenti in Tunisia condannano l’attentato al Museo del Bardo e sottolineano come il duro colpo al paese-simbolo della Primavera Araba non fermerĆ l’impegno e il supporto alla societĆ tunisina.“Siamo ancora sconvolti dal colpo al cuore inflitto alla Tunisia, dove da anni siamo presenti e attivi in supporto alla societĆ civile nel processo di democratizzazione, ma teniamo ad unirci subito e senza indugio alla condanna del vile attacco terroristico avvenuto ieri. Esprimiamo solidarietĆ alle vittime e ai loro cari ma anche alla coraggiosa societĆ civile tunisina, che ha da subito dimostrato di non farsi intimidire e non piegare le ginocchia di fronte alla paura e al terrore. Il dramma e il dolore non possono nĆ© devono lasciare spazio a semplificazioni banali e disinformazione generalizzata” affermano in una nota le ong Gvc, Cefa, Cospe e Ya Basta.Le ong italiane definiscono poi “inaccettabili la disinformazione e le semplificazioni attuate da molti mezzi di informazione, che associano l’attentato a un ipotetico rischio di invasione da parte di presunti terroristi infiltrati tra i migranti”. “Vogliamo ribadire invece quello che non viene detto, cioĆØ che la Tunisia ĆØ stata attaccata come luogo di un percorso reale di democratizzazione e con lo scopo di generare odio, terrore e fermare il processo democratico in corso. Vogliamo manifestare con forza la nostra solidarietĆ e assicurare al popolo tunisino che continueremo a lavorare insieme e sul territorio, che tanto ci ha saputo insegnare in termini di riconquista dei diritti, di costruzione di spazi democratici, di giustizia sociale e di libertĆ . E per questo saremo presenti in gran numero al Social Forum Mondiale di Tunisi” concludono.
Purtroppo c’ĆØ chi non vuole darla vinta agli attentatori che ieri hanno ucciso 21 persone e ne hanno ferite altre 44. Gli organizzatori del Forum Sociale Mondiale, in programma dal 25 al 28 marzo nella capitale attraverso un comunicato stampa, hanno specificato che il Forum si svolgerĆ , senza se e senza ma. Sui social network non sono mancate le reazioni del popolo tunisino, non sono mancati nemmeno i sostegni dallāestero.