La proposta di Hollande: “Un servizio civile universale e gratuito”

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Il presidente della Repubblica Francese, François Hollande, durante una lunga intervista video giovedì 6 novembre al canale televisivo TF1, ha proposto la sperimentazione di un servizio civile volontario “universale di 2-3 mesi per i giovani dai 16 ai 25 anni”, che potrebbe diventare “obbligatorio”. “Già a settembre – ricorda in un articolo di “Le Figaro” – Hollande aveva sperato che il servizio civile fosse ampliato il più possibile”, ipotizzando di allargarlo dai 35 mila giovani attuali fino a 100 mila entro il 2017. Questo servizio, per un periodo di “due o tre mesi,” invece dei 6-12 previsti nell’attuale “Service Civique” sarebbe aperto a “ogni giovane francese” o “residente” e la sua entrata in vigore sarebbe soggetta a un referendum.

Tutto a “costo zero”, perché i giovani volontari che attualmente percepiscono un assegno mensile di 573 euro, in questa nuova esperienza “non avrebbero compenso, perché sarebbe un tempo donato. Abbiamo bisogno di coesione nel nostro paese”, ha detto l’inquilino dell’Eliseo. Venerdì mattina il ministro della Pubblica Istruzione Najat Belkacem-Valaud ha detto da parte sua che “il servizio universale sarebbe una buona domanda per un referendum”. François Chérèque, presidente dell’Agenzia del Service Civique, si è detto “soddisfatto” della posizione assunta da Hollande, ma non ha nascosto le sue perplessità sulla proposta di rendere obbligatoria questa esperienza. “Ciò che rende la ricchezza di questo approccio – ha ricordato a proposito dell’attuale servizio volontario –  è che il giovane si impegna nei confronti della nazione e quest’ultima fa un favore in cambio. Costringendo i giovani a entrare nel servizio civile, non è affatto lo stesso spirito”. Per Chéréque è comunque positivo che il Presidente della Repubblica voglia rendere il Service Civique “universale”, e che “funziona bene, e deve essere sviluppato”, tuttavia “siamo vittime del nostro successo”. “Come Presidente dell’agenzia ricordo che servono più risorse. Al momento abbiamo 6.000 richieste aggiuntive a settimana. Non siamo in grado di rispondere a tutte. Allo stesso tempo, l’Assemblea nazionale ha votato all’unanimità un aumento di 10.000 posti. Sono consapevole dei problemi economici della nazione, ma se c’è una forma di consenso politico, è una grande soddisfazione”.

Sara Sbaffi: