E’ oltre due anni che l’associazione “Ibby Italia” lavora per la costruzione di una biblioteca dedicata ai giovani di Lampedusa, servizio indispensabile che sull’isola ancora non è presente. E a breve, un nuovo campo di lavoro, porterà un gruppo di volontari a contribuire sul posto alla realizzazione di questo “sogno”.
La storia di questa associazione internazionale è originale, interessante: Ibby è stata fondata da Jella Lepman, tedesca ingaggiata nel dopoguerra dall’esercito americano come “esperta dei bisogni culturali ed educativi delle donne e dei bambini dell’area americana”. La Lepman, come prima azione, pensò di concentrarsi subito sulla letteratura per bambini, quasi completamente eliminata dalla dittatura nazista. Dando oggi un continuo all’opera di questa donna, Ibby continua a portare libri lì dove non ce ne sono, con l’intento di “sfamare le menti”.
“Per i mille bambini che popolano l’isola è un diritto avere una biblioteca a disposizione – spiega la volontaria Deborah Soria, impegnata nel progetto ‘Libri senza parole. Dal mondo a Lampedusa e ritorno” – il programma prevede una raccolta di libri e una serie di campi di lavoro sull’isola, l’ultimo dei quali avrà luogo dal 15 al 22 novembre prossimi”.