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LA MUSICA DELLA STRADA

Quella piazza era unā€™esplosione di musica, canti, colori, di gente che per qualche attimo ha condiviso qualcosa di importante e inatteso. Noi siamo gli artisti di stradaā€. Un mondo parallelo che marcia silenziosamente nel suo microcosmo fatto di storie e scelte di vita. Ma chi sono queste persone che come fantasmi ā€œbuoniā€ appaiono e scompaiono tra le vie delle cittĆ ? Musicisti, giocolieri, clown, saltimbanco e burattinai uniti da uno stesso scopo: valorizzare lā€™arte sotto e coinvolgere un pubblico improvvisato.

Nel 2004, tra i vicoli trasteverini nel cuore pulsante di Roma, sono nati i Funkallisto. Un gruppo di musicisti pronti ad aggredire le piazze a colpi di funk, afro beat e latin. Il loro palcoscenico non ha bisogno di riflettori puntati e di impalcature; tutto quel che serve ĆØ solo qualche strumento e un poā€™ di creativitĆ . ā€œLa nostra musica ā€“ racconta il sassofonista della band Danilo Desideri ā€“ si rifĆ  a quella afroamericana degli anni ā€™70 riarrangiata in chiave funk. Dobbiamo il nostro successo alla strada che negli anni ci ha unito e ci ha insegnato la vera arte e la libertĆ  di espressioneā€. I Funkallisto con gli anni ottengono sempre maggior fama e si esibiscono in festival, mostre e centri sociali senza mai dimenticare il luogo dā€™origine che da sempre li ha accomunati: la strada. Il gruppo ĆØ infatti da anni promotore di ā€œstreet-eventsā€ che rappresentano la loro vera essenza. ā€œPurtroppo ā€“ spiega Danilo ā€“ negli ultimi anni gli artisti di strada stanno morendo, non per colpa loro ma delle istituzioniā€. Infatti a Roma, ma ĆØ lo stesso sia in tutta Italia sia in gran parte dellā€™Europa, non esiste una legge che tuteli a 360 gradi lā€™arte di strada.

I Funkallisto, insieme ad altri artisti e allā€™associazione ā€œLa strada libera tuttiā€ sono riusciti a far bocciare da parte del Tar la delibera comunale 24 del 2012, promossa dallā€™allora sindaco di Roma, che rendeva piĆ¹ stringenti le norme per lā€™esibizione in strada impedendo agli artisti di usare strumenti a fiato, a percussione e amplificatori. ā€œTutto ciĆ² ĆØ inammissibile ā€“ denuncia il sassofonista della band ā€“ e rappresenta uno schiaffo contro la libertĆ  di espressione. Eā€™ un accanimento in piena regola da parte delle istituzioni e anche dopo aver vinto il ricorso al Tar le cose non sono migliorate. Quando suoniamo in strada arrivano puntuali le forze dellā€™ordine che cercano sempre di ostacolare il nostro modo di fare arte quando una cittĆ  come Roma ha problemi ben piĆ¹ gravi da risolvereā€. CosƬ si rischia il collasso della creativitĆ : quando viene meno la libertĆ  di espressione tutto si fa piĆ¹ grigio.

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