La fondazione Veronesi dona un mammografo al Maternity Hospital di Herat

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La solidarietà made in Italy arriva in Afghanistan, uno dei Paesi più poveri al mondo. La speranza in questa terra segnata da decenni di guerre intestine è rappresentata dal dono di un mammografo al Maternity Hospital di Herat, una città tra le più grandi nella parte occidentale. L’apparecchiatura – obbligatoria nei reparti italiani –permette di rilevare lesioni mammarie in fase precoce così da poter diagnosticare per tempo i tumori al seno o le cisti alla mammella.

L’apparato è stato donato dalla Fondazione Veronesi – ente nato nel 2003 per volontà dell’ex Ministro della sanità Umberto Veronesi con la finalità di promuovere la ricerca e il progresso scientifico – con il contributo economico della Banca Nazionale del Lavoro. La delicata apparecchiatura è stata trasportata dall’Italia con i velivoli dell’Aeronautica militare – tra i pochi mezzi che riescono ad assicurare i collegamenti con l’Afghanistan – e consegnata al Maternity Hospital dai militari italiani del Train Advise Assist Command West, il comando multinazionale a guida italiana su base brigata Bersaglieri Garibaldi.

L’attività rientra tra le iniziative di sostegno e supporto alla popolazione civile afgana svolte dal contingente militare multinazionale di Herat, agli ordini del generale Maurizio Angelo Scardino. La coalizione è stata costituita all’indomani degli attacchi terroristici dell’undici Settembre 2001. Nella zona occidentale dell’Afghanistan l’Italia ha il ruolo di “nazione quadro”: coordina le attività militari degli altri Paesi che lì operano e contribuisce in maniera sostanziale, insieme agli alleati, alla stabilizzazione della sicurezza e al ripristino del controllo sul territorio da parte delle legittime autorità afgane. Qui, nell’arco degli anni, hanno perso la vita 54 militari, il più alto tributo di sangue italiano mai versato in un Paese straniero sin dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. La donazione del mammografo testimonia l’impegno di pace e solidarietà che da sempre contraddistinguono le missioni tricolore all’estero.

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Milena Castigli: