La Finlandia è diventato il primo Paese europeo a ‘regalare’ un reddito mensile pari a 560 euro ai propri cittadini disoccupati. Obiettivo dell’iniziativa, secondo quanto comunicato dal governo di Helsinki, è ‘tagliare’ la burocrazia, ridurre la povertà e aumentare l’occupazione.
L’esperimento, appena avviato, durerà due anni e saranno 2.000 i – fortunati – disoccupati che riceveranno 560 euro al mese e potranno spenderli come vorranno, senza dover rendere conto al governo o alle associazioni varie. Eventuali altri benefit saranno detratti dalla somma.
La Finlandia è un paese dell’Europa del nord facente parte della penisola scandinava in cui vivono 5,4 milioni di persone, per la maggior parte concentrate nelle regioni meridionali. A causa del clima non proprio mite, è il paese con la più bassa densità di popolazione nell’Unione europea.
Il reddito pro capite è molto alto, simile a quello di Paesi come la Germania, il Belgio o il Regno Unito. Il livello di vita dei finlandesi è perciò benestante, ma – nonostante la ricchezza – rimane importante il problema della disoccupazione, più elevata che negli altri Stati scandinavi a causa della grave crisi economica che ha colpito le industrie del Paese, in primis la Nokia, la multinazionale fino a pochi anni fa leader del mercato dei cellulari. Per tale motivo, il tasso di disoccupazione in novembre è stato dell’8,1%, praticamente invariato rispetto all’anno precedente, ma abbastanza alto da essere considerato un problema sociale.
In questo contesto si inserisce l’avvio del programma di aiuto economico alle fasce deboli della popolazione. Se questi due anni sperimentali dovessero portare al successo, favorendo l’inserimento lavorativo dei primi 2000 soggetti beneficiari, è probabile che il bonus diventerebbe nazionale.
In Italia la disoccupazione colpisce circa il 12% della popolazione, in particolar modo i giovani: nel Bel Paese, infatti – dati Istat alla mano – nella fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni, almeno un giovane su 10 è disoccupato. Pensiamo se a loro il Governo italiano regalasse un contributo di 500 euro mensili: potrebbero avviare una attività in proprio, approfondire gli studi o aggiornarsi all’estero. Potrebbero insomma fare qualcosa di meglio che sopravvivere a casa di mamma e papà (sempre che almeno loro lavorino). Speriamo che l’esempio finlandese porti ispirazione anche ai nostri politici.